Torna attivo da stamattina lo spesometro, il servizio telematico per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute nel 2017, sospeso da giovedì scorso. Il servizio, al momento, non è stato ripristinato del tutto. Accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate, alla sezione “Fatture e corrispettivi”, una schermata segnala che alcune funzionalità non sono ancora disponibili: tra queste, la modifica dei dati della fattura, la visualizzazione delle notifiche e la precompilazione all’interno della funzione di generazione dei dati.
Per queste funzionalità sono in corso «interventi da parte di Sogei volti a ripristinare al più presto il servizio completo», spiega l’Agenzia, ricordando anche che «sono comunque sempre stati attivi tutti gli altri canali di trasmissione dei dati attraverso software gestionali».
Lo spesometro era stato sospeso lo scorso giovedì a causa di una falla nel sistema. Inserendo il codice fiscale si poteva accedere a tutti i dati dei contribuenti in palese violazione della privacy. Era possibile infatti generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione e i clienti privati, trasmettere i dati delle fatture emesse e ricevute dall’Agenzia delle Entrate, memorizzare e trasmettere i dati dei corrispettivi, attivare i dispositivi, ottenere i certificati.
Per compensare questo blocco, l’Agenzia ha annunciato una proroga del termine per presentare gli adempimenti fiscali fino al 5 ottobre, oltre a una moratoria fino al 13 ottobre per le sanzioni derivanti da errori o difficoltà.
La proroga del termine – inizialmente fissato per il 28 settembre – è però considerata dal Consiglio nazionale dei commercialisti come «assolutamente insufficiente». In una nota i commercialisti spiegano di aver avvertito l’Agenzia dell’Entrate già il 19 settembre «per chiedere la correzione e il ripristino della riservatezza. Avevamo sperato che i problemi potessero essere risolti con maggiore celerità. Così non è stato e molto tempo è stato perso per un adempimento la cui complessità, del resto, avevamo denunciato da tempo. Per queste ragioni – prosegue la nota – chiediamo che sia ora il Governo a provvedere ad una più efficace soluzione di questa situazione, con scelte più radicali, a partire dalla revisione dell’istituto».