Si è concluso poco dopo mezzanotte il confronto in videoconferenza fra la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, l’Abi e le parti sociali, per decidere in che modo intervenire per tutelare i lavoratori sospesi da quando è iniziata l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus.
Dopo un lungo dibattito le parti hanno condiviso e stilato un protocollo che consente l’anticipo ai beneficiari degli ammortizzatori sociali previsti dal decreto “Cura Italia”. Con questa decisione i lavoratori potranno prendere i soldi della cassa integrazione già entro Pasqua – come ha confermato il ministro dell’Economia Stefano Patuanelli a Radio24 – e non attendere i tempi inevitabilmente più lunghi dell’Inps.
L’anticipazione dell’indennità di cassa integrazione da parte degli istituti che aderiranno avverrà – come dice la convenzione – tramite l’apertura di credito in un conto corrente apposito, all’interno del quale saranno erogate somme fino a 1.400 euro per la Cig a zero ore di nove settimane. L’anticipo sarà concesso in proporzione all’assegno cui si ha diritto, di importo minore per periodi di Cig più brevi o se si lavora part-time. Potenzialmente sono coinvolti in tutto dieci milioni di lavoratori tra Cassa integrazione ordinaria, Cig in deroga e Fondo di integrazione salariale.
Grazie all’intesa, inoltre, il lavoratore sarà esentato dal pagamento alle banche di oneri e interessi. La conferma arriva dall’Abi, che invita le banche associate “ad evitare costi per i lavoratori che beneficeranno dell’anticipazione in coerenza con le finalità e la valenza sociale dell’iniziativa”.In una nota, Abi sottolinea come si sia “tenuto conto della durata massima dell’integrazione salariale – nove settimane – definita allo stato dal Decreto Legge Cura-Italia in considerazione dei bisogni immediati dei lavoratori sospesi dal lavoro” e per “rendere operativa la misura nel più breve tempo possibile”.
La convenzione favorisce anche la gestione delle pratiche in “remoto”, così da limitare l’accesso in filiale alle esigenze indifferibili, in coerenza con quanto concordato tra la stessa Abi e i sindacati dei bancari Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin lo scorso 24 marzo.
Appresa la notizia, il ministro dei rapporto con il Parlamento Federico D’Incà ha manifestato la sua soddisfazione su Twitter: “Ottimo il lavoro del ministro Nunzia Catalfo, che ha portato alla firma di una convenzione tra i sindacati e l’Associazione bancaria italiana per l’anticipazione ai lavoratori degli ammortizzatori sociali previsti dal CuraItalia. Le battaglie si vincono con l’apporto di tutti”.