FIRENZE – È stato trovato nella serata di martedì 20 febbraio dai vigili del fuoco il corpo dell’ultimo operaio disperso nel crollo del cantiere per la costruzione di un nuovo supermercato Esselunga a Firenze. Bouzekri Rahimi, 56enne marocchino, era sepolto sotto cumuli di macerie. Il bilancio della tragedia avvenuta alle 8.52 di venerdì 16 febbraio a causa del crollo di una trave prefabbricata e di tre solai, sale, dunque, a cinque vittime e tre feriti.
Il fratello di una delle vittime del cantiere denuncia paghe basse e la metà a nero scoperchiando un modus operandi diffuso nell’edilizia e in particolare nella intricata rete dei subappalti riguardante la manodopera extracomunitaria. I subappalti, infatti, comprendevano anche la manodopera, come emerso nel caso di alcune delle vittime impiegate con il sistema del “distacco” e formalmente non nei ranghi delle imprese edili coinvolte nei lavori.
Intanto continuano le indagini sulle irregolarità e il ventaglio di ipotesi sul crollo resta ampio: dall’errore di progettazione all’uso di materiali scadenti. Nonostante sulla tragedia siano ancora da chiarire cause e responsabilità, sembra confermato lo scenario di un cantiere che, pur valendo nel complesso 35 milioni, era governato dalla logica del ribasso come sin da subito denunciato dai sindacati. Sindacati – Cigl e Cisl- che oggi, 21 febbraio, hanno iniziato uno sciopero di due ore, al grido di “Mai più morti sul lavoro” mentre in tutta Italia sono previste manifestazioni e presidi per rivendicare più sicurezza nei luoghi di lavoro. Un “patto di responsabilità” che impegni governo, istituzioni, enti e parti sociali in una “strategia nazionale” sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro, è la proposta della Cisl
E proprio sul tema della sicurezza nei luoghi di lavori arriva oggi in Consiglio dei ministri l’informativa della ministra del lavoro Calderone e si attende l’arrivo di nuove norme di cui si discuterà in Cdm la prossima settimana. Si parla di una stretta sui controlli per porre un freno al far west dei subappalti dove è più alto il rischio di illegalità e la revisione della normativa su sommerso, contratti e formazione.