Il calcio italiano si è fermato. Non poteva essere altrimenti dopo la tragica scomparsa di Davide Astori, 31enne capitano della Fiorentina, morto improvvisamente ieri in un albergo di Udine, dove si trovava con la squadra per la partita contro i friulani. A causare il decesso sarebbe stato un arresto cardiaco.
DOMANI L’AUTOPSIA – Maggiori dettagli sull’accaduto si sapranno dopo l’autopsia, prevista per domani mattina. A disporla il procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, che ha precisato come Astori “era già morto da alcune ore quando è intervenuto il medico legale”. Intanto la Procura friulana ha aperto un’indagine per omicidio colposo a carico di ignoti. L’esame verrà affidato al medico legale Carlo Moreschi e all’anatomopatologo Gaetano Thiene, dell’Università di Padova. “E’ un dovere accertare se la morte di Astori è avvenuta per tragica fatalità o se qualcuno avrebbe dovuto percepire qualcosa”, ha spiegato De Nicolo, sottolineando che “in questo momento non c’è nessuna responsabilità di qualcuno, che ci sembra potrebbe rispondere di qualcosa”. I funerali del calciatore sono previsti per giovedì alle ore 10 a Firenze, nella Basilica di Santa Croce.
STOP ALLA A – Tutti i match di ieri della serie A e i tre posticipi di B sono stati rinviati in segno di lutto. “Il calcio che io penso e che immagino è fatto di valori, di ideali, condivisione di emozioni e rispetto. Non solo nell’atleta ma anche dell’uomo. Era doveroso fermarsi”, ha spiegato il presidente del Coni e commissario della Serie A Giovanni Malagò. Astori, che in carriera aveva collezionato anche 14 presenze in Nazionale, lascia la compagna, l’attrice Francesca Fioretti, e una figlia di due anni.
NESSUN SEGNALE – Una morte improvvisa, che appare quasi inaccettabile e assurda per un atleta di trent’anni, costantemente monitorato dal punto di vista medico. Alle 9.30 i compagni e l’allenatore Stefano Pioli lo aspettavano per la colazione. Non vedendolo arrivare – lui che era sempre uno dei primi a presentarsi – hanno provato a chiamarlo al cellulare, senza ricevere alcuna risposta. Quando un massaggiatore è riuscito a entrare nella stanza di Astori, dove aveva dormito da solo, per il capitano della viola non c’era più nulla da fare.
DELLA VALLE – Sotto shock il patron della Fiorentina Andrea Della Valle: “Doveva rinnovare lunedì, voleva chiudere la carriera a Firenze. Era un punto di riferimento per tutta la squadra. Prima di Bologna avevamo fatto una chiacchierata di mezz’ora, era riuscito spiegarmi e a raccontare tutto di questa Fiorentina. Mi aveva parlato dei ragazzi nuovi, sembrava l’allenatore, il direttore sportivo. È dura, cercate di capire il nostro stato d’animo, ma bisogna andare avanti”.
LA CARRIERA – Nato a San Giovanni Bianco, in provincia di Bergamo, il 7 gennaio 1987, Astori era un difensore centrale di buone qualità. Cresciuto nelle giovanili del Milan, nel 2007-2008 passa al Pizzighettone e l’anno dopo alla Cremonese. Nel 2008 viene acquistato dal Cagliari con cui colleziona 174 presenze e 3 gol. Nel 2014-2015 passa alla Roma. Dalla stagione successiva è alla Fiorentina, squadra della quale da quest’anno era diventato anche il capitano.