FIRENZE – La Toscana si appresta a diventare la prima regione italiana a dotarsi di una legge sul suicidio medicalmente assistito. Il testo, promosso dall’Associazione Luca Coscioni, è stato approvato in Commissione Sanità. Prevista la discussione oggi in Consiglio regionale con il voto previsto poi per domani, martedì 11 febbraio, una data che coincide con la Giornata Mondiale del Malato. Al centro della proposta il diritto di ogni individuo a scegliere consapevolmente il proprio destino.
Le critiche e il dibattito politico
La proposta ha generato discussione e dibattito con forti resistenze politiche e morali. Gli stessi vescovi toscani hanno espresso profonda preoccupazione. Dal punto di vista politico, invece, la proposta ha diviso la maggioranza dal centrosinistra. In particolare, il Partito Democratico ha chiesto di approfondire la questione, Forza Italia ha invece presentato una pregiudiziale di costituzionalità sostenendo che la questione deve essere di competenza statale e non regionale.
Le parole del presidente Giani
“Cerchiamo di mettere ordine e di fissare una procedura, un protocollo, che sia seguito, rispettato, e conseguentemente sia un modo per razionalizzare quello che altrimenti in una Asl potrebbe avvenire in un modo e in un’altra in modo diverso: sotto questo aspetto oggi inizierà il dibattito, e domani ci sarà la legge, mi auguro”, lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, intervistato da Lady Radio. “La legge sul fine vita” ha spiegato Giani “è una legge che più che fissare principi vuole essere di regolamentazione medico-amministrativa, ovvero noi abbiamo già una sentenza della Corte costituzionale del 2019 che fissa il principio della non punibilità per l’operatore sanitario che segue, secondo connotati fissati da questa sentenza, quattro principi che definiscono la procedura del fine vita”. Nel pomeriggio di oggi si aprirà la discussione sulla legge sul suicidio medicalmente assistito.