VENEZIA – In Veneto non è passata la legge di iniziativa popolare sul fine vita. A non essere stati approvati i primi due dei cinque articoli complessivi della norma sul suicidio medicalmente assistito presentata dall’associazione “Luca Coscioni”, che richiedevano il sì della maggioranza assoluta. La discussione e la votazione hanno visto la spaccatura del centrodestra, con Fratelli d’Italia e Forza Italia contrari, così come parte dei leghisti. Favorevole invece il presidente della Regione Luca Zaia e le opposizioni. Determinanti sono state le tre astensioni, due della Lista Zaia, e una del Pd, la consigliera Anna Maria Bigon.
Un’occasione non sfruttata
“Dovevamo votare su un tema etico, non politico. C’era l’occasione e non è stata sfruttata”, ha spiegato il governatore del Veneto in un’intervista al Corriere della Sera. “Trovo ipocrita far finta che non esista la sentenza della Consulta che autorizza il fine vita”, ha continuato. Secondo Zaia, si è voluto “far passare il messaggio, scorretto oltre che sbagliato, che la legge autorizzasse il fine vita, ma non è così”. Questa possibilità, ha proseguito il governatore, esiste già dal 2019, grazie a una sentenza della Corte costituzionale. Il progetto di legge, ha poi sottolineato, puntava a regolare modalità e tempi.
Le polemiche dopo la bocciatura
Il vicepremier leghista Matteo Salvini, invece, si è schierato contro e ha fatto sapere che avrebbe votato no. “La mia posizione è assolutamente chiara: la vita va tutelata dalla culla alla fine, bisogna garantire tutte le cure necessarie alle future mamme e a coloro che sono in difficoltà alla fine dei loro giorni però senza arrivare ai livelli olandesi”, ha chiarito.
L’associazione “Luca Coscioni”, intanto, ha annunciato una conferenza stampa per oggi 17 gennaio. “Indipendentemente dall’esito del voto, il diritto stabilito dalla Consulta è in vigore”, ha ribadito in una nota, assicurando che continuerà in “tutte le altre Regioni italiane e in tutto il Paese la lotta dell’Associazione per consentire alle persone di vivere libere fino alla fine”.