Torna il nome Gheddafi in vista delle elezioni libiche. Saif al-Islam Gheddafi, secondo genito del rais Muammar, ha firmato ieri i documenti necessari per presentare la propria candidatura a presidente.
La “spada dell’Islam” si era schierato con il padre durante la primavera araba, il periodo di proteste scoppiato tra il 2010 e il 2011 in molti stati mediorientali e che ha portato alla cattura e all’uccisione di Muammar. Saif si era macchiato di crimini che hanno portato, nel 2015, a una condanna a morte per genocidio. La sentenza non fu mai applicata, in quanto Saif trascorse questo periodo detenuto ma protetto da milizie libiche a Zintan.
Le elezioni presidenziali, insieme a quelle politiche, sono fissate al 24 dicembre, come è stato ribadito alla conferenza di Parigi dello scorso venerdì. Tuttavia, tensioni tra i gruppi rivali e incertezza sulle regole elettorali rendono difficile il rispetto della data.