“Il mondo del calcio sta lavorando in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 20/21. Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento”. Sono queste le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, al termine della riunione con le componenti del mondo del pallone tenutasi ieri.
In attesa delle decisioni del governo e dopo le ultime indicazioni dell’Uefa e della Fifa, la stessa Federcalcio ha prolungato al 2 agosto i termini per la conclusione della stagione sportiva 2019-2020, fino ad ora previsti per il 30 giugno. Una data oltre la quale non si può andare: scade infatti il 3 agosto il termine per comunicare ufficialmente i nomi delle squadre che parteciperanno alle coppe internazionali 2020/2021.
Uefa. Il governo del calcio europeo ha ribadito, questa volta con un comunicato ufficiale, che tutte le federazioni dovranno portare a termine i campionati nazionali senza cambiare forma. Se questo non fosse possibile, sono ammesse formule diverse come play-off e play-out.
La Germania. La Bundesliga sarebbe pronta per ripartire già a maggio, giocando a porte chiuse, secondo quanto riportano alcuni media tedeschi come Bild e Ntv. Nella conferenza stampa di ieri, Christian Seifert, numero uno della DFL (Deutsche Football League, la Federcalcio tedesca), ha detto che “stando alla seduta di oggi, non ci sarebbero riserve per riprendere a maggio. La data di una ripresa va decisa dalla politica”, ha aggiunto. Secondo Seifert, le partite a porte chiuse sarebbero “l’unica possibilità di mantenere in vita la Bundesliga, così come la conosciamo”. E il fischio di re-inizio potrebbe sentirsi a partire dal prossimo 9 maggio.
La Spagna. Per la Liga invece arriva uno stop al piano per riprendere il campionato. Eppure era stato stilato un protocollo per la ripresa degli allenamenti di Messi, Griezmann e compagni, che dal 28 aprile prevede un controllo a tutti i giocatori, da ripetere ogni tre giorni. Ma il ministero della Salute spagnolo boccia l’idea dei tamponi a tappeto sui calciatori. Avverte che le regole dei tamponi sono uguali per tutti e cioè si fanno solo in presenza di sintomi.