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HomeSport Figc, Gravina indagato a Roma per autoriciclaggio. Al centro i diritti tv

Figc, Gravina indagato
per autoriciclaggio a Roma
Al centro i diritti tv

Interrogato su sua richiesta dai pm

Iervolino: "Nessun rapporto con lui"

di Sofia Zuppa07 Marzo 2024
07 Marzo 2024
Il presidente della Figc Gabriele Gravina

Il presidente della Fgc Gabriele Gravina in conferenza stampa | Foto Ansa

ROMA –  Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) Gabriele Gravina è indagato dalla Procura di Roma nell’inchiesta per autoriciclaggio e appropriazione indebita, sollevata dal caso “dossieraggio” che sta scuotendo l’Italia. Il numero uno di via Allegri deve rispondere in merito alle segnalazioni redatte nel 2022 dal “Gruppo Sos” della Procura Nazionale Antimafia, su alcune sue operazioni finanziarie risalenti agli anni 2018 e 2019, in particolare per il bando di assegnazione dei diritti tv della Lega Pro alla Isg Ginko.

L’iscrizione nel registro è avvenuta in concomitanza con l’inizio dell’interrogatorio che lo stesso Gravina aveva sollecitato per chiarire la sua posizione e “le circostanze di cui è stato vittima”. Durante le due ore di audizione ha sostenuto che non c’è alcuna relazione tra quel bando e i soldi successivamente da lui ricevuti per una compravendita di una collezione di libri antichi, di cui è cultore, e l’acquisto di un appartamento in via Lambro a Milano.

Intanto, proprio questa mattina, Gravina si è detto disposto a collaborare con la magistratura, mettendo a disposizione una memoria e una serie di atti tra cui bonifici bancari.

Che cosa rischia il numero uno di Federcalcio

Se Gravina venisse condannato per autoriciclaggio rischierebbe, secondo l’articolo 648 del codice penale, una reclusione da quattro a 12 anni, e una multa da 5.000 a 25.000 euro. L’appropriazione indebita invece, stando all’articolo 646 del codice, lo condannerebbe a una reclusione dai due ai cinque anni e a una multa che può variare dai 1.000 ai 3.000 euro. Il futuro della Figc appare adesso incerto. Il presidente può ricoprire ancora la sua posizione almeno finché la condanna non raggiunge il terzo grado di giudizio, ma potrebbe optare per l’autosospensione dall’incarico.

Le reazioni del mondo sportivo

A prendere totalmente le distanze dalla vicenda è il patron biancoceleste Claudio Lotito: “Io in questa vicenda non conosco nessuno e non ho neanche la conoscenza dei fatti”, ha detto, aggiungendo che sarà pronto a “diffidare tutte le persone che utilizzano il mio nome e lo accostino a questi problemi”.

Sul tavolo anche un fascicolo che riguarda la denuncia sull’acquisto della Salernitana da parte dell’imprenditore Danilo Iervolino, venduta da Lotito nel 2021. Finito al centro del caso di spionaggio, Iervolino in un’intervista al quotidiano Il Mattino si dice “allibito, sbigottito e preoccupato”: “Non conoscevo Gravina se non di nome, non avevo alcun rapporto con lui”, racconta. Un caso giudiziario al centro di una matassa difficile da districare, di cui si parlerà ancora per molto tempo.

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