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HomeSport Fifa dichiarata guerra: i superagenti nel mirino. Un business da 1 miliardo

La Fifa contro i superagenti
Infantino vuole fermare
un business da 1 miliardo

Nel 2019 653,9 milioni in commissioni

La Federazione intende porre limiti

di Camilla Canale24 Gennaio 2020
24 Gennaio 2020

epa08117443 FIFA President Gianni Infantino takes the oath after his election as IOC member during the 135th Session of the International Olympic Committee (IOC) on the sideline of the the 3rd Winter Youth Olympic Games Lausanne 2020, at the SwissTech Convention Centre, in Lausanne, Switzerland, 10 January 2020. EPA/LAURENT GILLIERON

La Fifa dichiara guerra ai Superagenti, manager il cui portafogli ha superato il miliardo di valore. Il loro potere, assunto negli ultimi anni nella governance con le loro sontuose commissioni, deve essere arginato per limitare eccessi e abusi. Gli agenti, tuttavia, si preparano alla controffensiva, in una battaglia legale contro la Federazione internazionale del calcio.

Un business che ha raggiunto cifre da capogiro. Secondo i dati del Fifa’s International Transfer Matching System, nel 2019 agenti e intermediari hanno incassato 653,9 milioni di dollari in commissioni. Quasi il triplo di quanto ottenevano nel 2014. Anno in cui furono prese due decisioni di deregulation, approvate mentre alla guida della Fifa c’era l’ex presidente Joseph Blatter, in favore proprio dei manager Paperoni.

L’idea dell’attuale presidente della Fifa, Gianni Infantino, è quella di chiedere una svolta per contenere gli “esorbitanti” compensi dei procuratori, fissare nuove regole che evitino il sorgere di conflitti di interessi e bloccare la possibilità di rappresentanze multiple. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, a Zurigo si sta studiando la questione per creare anche una “Clearing House” per migliorare la trasparenza finanziaria e rendere pubbliche le singole commissioni agli intermediari.

Per preparare una ribalta, lunedì 21 gennaio i quattro super agenti del calcio mondiale si sono incontrati in un ristorante stellato londinese, nel quartiere di Mayfair. Tra i partecipanti non poteva mancare Mino Raiola, procuratore tra gli altri di Ibrahimovic, Pogba, Haaland e Verratti: lo scorso anno, secondo Forbes, il manager campano avrebbe guadagnato ben 63,5 milioni di euro. Al tavolo con lui il portoghese Jorge Mendes, del gruppo GestiFute e rappresentante di Cristiano Ronaldo, José Mourinho, Bernardo Silva, Ederson e Fabinho; David Manasseh, amministratore delegato di Stellar Group, con Luke Shaw e Adam Lallana nella sua scuderia. I tre hanno pranzato insieme a Jonathan Barnett che, secondo l’ultima classifica Forbes, è il procuratore sportivo più ricco al mondo: fra i suoi 213 assistiti ci sono anche Gareth Bale, Saul Niguez e Jordan Pickford. Tutti uniti per combattere ed impugnare qualsiasi decisione, pur di tutelare il loro oneroso business.

 

 

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