La solidarietà verso l’Ucraina passa anche dal mondo della cultura. Due gallerie russe, in programma per la fiera Liste a Basilea, hanno deciso di cedere il proprio posto a due gallerie ucraine, in segno di protesta contro l’invasione russa in Ucraina.
Le due gallerie, con sedi a Mosca, previste nella fiera aperta dal 13 al 19 giugno nella città svizzera, sono Fragment e Osnova. Al loro posto si esibiranno le gallerie The Naked Room e la Voloshyn Gallery. Per queste gallerie non è richiesta la quota di partecipazione. In più, molte compagnie dell’Europa dell’Est presenti a Liste si sono offerte di trasportare le opere ucraine a loro spese.
La direttrice della fiera Joanna Kamm, intervistata da Artnet News, ha apprezzato il gesto delle due gallerie russe. “Con questa decisione – ha aggiunto la direttrice – stanno inviando una forte e coraggiosa dichiarazione di solidarietà all’Ucraina”.
Nello stesso periodo si terrà anche Art Basel. Sempre su Artnet News, l’altra fiera di Basilea ha espresso totale contrarietà alla guerra tra Kiev e Mosca e la propria solidarietà al popolo ucraino. “Siamo consapevoli – dichiara Art Basel – che la stragrande maggioranza delle persone attive nella scena artistica russa si oppone con veemenza all’attuale regime in Russia e all’invasione. La fiera ritiene “ora più che mai, che sia importante fornire una piattaforma per quelle voci di dissenso”.
La guerra ha generato una mobilitazione che abbraccia diversi ambienti artistici. Lo dimostra la decisione del team del Padiglione Ucraina, che ha sospeso i lavori di preparazione per la prossima Biennale di Venezia, in programma dal 23 aprile al 27 novembre 2022. Ne sono una prova anche le dimissioni, nelle ultime settimane, del curatore e degli artisti del Padiglione Russia e della direttrice del Vsevolod Meyerhold State Theater and Cultural Center di Mosca Elena Kovalskaya. La Biennale stessa ha diffuso un comunicato in cui “invoca la pace e ripudia fermamente ogni forma di guerra e di violenza”.