HomeCronaca Fiera di Roma, si tratta: sospeso lo sciopero, giovedì al via il “tavolo”

Fiera di Roma, si tratta: sospeso lo sciopero, giovedì al via il “tavolo”

di Alessandro Testa09 Giugno 2015
09 Giugno 2015

nuova-fiera-di-romaE’ ancora appeso a un filo il destino della Fiera di Roma, ma si incomincia a trattare: è stato sospeso lo sciopero che oggi e domani avrebbe potuto mettere in forse lo svolgimento di “Eular”, il congresso internazionale di Reumatologia. La decisione dei sindacati è stata presa dopo che l’assessore comunale alle Attività produttive, Marta Leonori, ha convocato un tavolo interistituzionale e ha contemporaneamente chiesto all’amministratore unico di “Fiera di Roma srl”, Mauro Mannocchi, di sospendere la procedura di licenziamento per i 23 dipendenti considerati in esubero, che sarebbe dovuta scattare domani.

I sindacati. «Abbiamo ricevuto stamattina la convocazione – spiegano i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl – e giovedì 11 parteciperemo alla riunione con Roma Capitale, Regione Lazio, Camera di Commercio e Fiera di Roma, ma vogliamo precisare che la sospensione va letta come uno strumento di sostegno al dialogo e al confronto. Se il tavolo finirà con un nulla di fatto riattiveremo lo sciopero con la massima tempestività: anche durante il congresso Eular, che durerà fino al 13 giugno».

Il nodo Vecchia Fiera. Ma la questione è ben più complessa: la società “Fiera di Roma srl” è in amministrazione concordata perché ha un debito di circa 20 milioni, eredità dalle passate gestioni, che il 31 luglio potrebbe portarla al fallimento. Né sta meglio la sua controllata unica “Investimenti spa” (di proprietà di Camera di Commercio, Roma Capitale, Regione Lazio ed altri soci istituzionali con quote simboliche), che ha un debito di 200 milioni (finanziato con un mutuo con banca Unicredit, su cui paga interessi molto pesanti) contratto per la costruzione del nuovo sito sull’autostrada Roma-Fiumicino. L’idea dell’allora sindaco Walter Veltroni era di finanziare il progetto con la vendita dello storico sito sulla Colombo, dismesso nel 1997, ma in otto anni l’Assemblea capitolina non ha mai approvato la necessaria variante urbanistica. Potrà farlo oggi, con vari consiglieri indagati o arrestati (e sospesi automaticamente per via della ‘legge Severino’) a causa dell’inchiesta “Mafia capitale”?

Alessandro Testa

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