“Stiamo lavorando per il 2 marzo. Per me la data deve essere dal 2 al 6 marzo”. Così Amadeus è tornato a parlare del Festival di Sanremo 2021 questa mattina, in un’intervista ai microfoni di Rtl102.5. La settantunesima edizione, che lo vede per il secondo anno consecutivo come direttore artistico e conduttore, prenderà il via tra poco meno di due mesi, seppur tra dubbi e incertezze legate alla pandemia. “Dobbiamo essere assolutamente in grado di dare al pubblico un festival con tutte le regole sanitarie, ma dobbiamo lavorare insieme, con la Rai e con i tecnici, affinché tutti siano in sicurezza e il festival sia il più normale possibile”, ha annunciato il conduttore rispondendo a una delle domande di Pierluigi Diaco.
Questa infatti sarà un’edizione particolare, ma che, nonostante tutto, vedrà la presenza di pubblico e giornalisti, perché, come ha spiegato l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini, “Sanremo non si può fare senza pubblico, in un Ariston vuoto”. Per questi motivi, lo stesso Amadeus ha confermato l’idea di una “nave quarantena”, sulla quale far soggiornare 500 persone e dar loro la possibilità di partecipare in presenza al festival. “L’idea – ha detto – è creare una bolla. Devono essere sempre le stesse persone, portate su una nave bellissima su cui trascorrere una settimana di vacanza, poi a terra in pulmini di massimo venti persone e poi riportate sulla nave dopo la serata”. Il tutto ovviamente con tamponi quotidiani.
Confermata anche la co-conduzione dello showman, nonché amico d’infanzia, Rosario Fiorello, al quale ha annunciato di aver affidato lo sketch con Zlatan Ibrahimovic, uno degli ospiti delle serate. E a proposito di ospiti, Amadeus si è detto speranzoso di “portare a casa un’altra reunion”, dopo quella trionfale dei Ricchi e Poveri lo scorso anno, pur senza abbandonare l’ipotesi di ospiti internazionali.
Parlando dello show ha poi avvertito: “Con 26 canzoni in gara non si andrà a dormire prima delle due”. Il tutto però avrà un unico obiettivo: “rilanciare la musica, lo spettacolo e magari anche il teatro”.
