In un’intervista pubblicata oggi su Repubblica Cosimo Ferri si è detto fiducioso di poter chiarire la propria posizione nell’incontro che avverrà con Matteo Renzi nelle prossime ore. Il sottosegretario alla Giustizia è da ieri nella bufera per aver inviato degli sms durante le elezioni per il rinnovo del Csm in cui caldeggiava l’elezione dei suoi “amici” Lorenzo Pontecorvo e Luca Forteleoni.
Renzi, che nelle scorse settimane aveva espresso giudizi fortemente negativi sulle correnti politiche in magistratura, ha definito “indifendibile” la propaganda attuata da un esponente dell’esecutivo all’interno di un altro organo costituzionale. Dal canto suo il sottosegretario, nonché ex leader della corrente Magistratura indipendente, non ritiene di essere in alcun conflitto: “Non ho mai confuso i due ruoli. Io sono e continuo ad essere un magistrato, tant’è che oggi andrò a votare per il Csm. Dove sarebbe la contraddizione? Ho ben chiara la distinzione tra le due funzioni, lungi da me confonderle.”
Ferri, che fu portato in via Arenula da Nicolò Ghedini, è stato confermato nel suo ruolo da Renzi dopo la caduta del governo Letta, nonostante i malumori del Guardasigilli Orlando. Quest’ultimo avrebbe sentito più volte Ferri nelle ultime ore lasciando trapelare, secondo Repubblica, un primo giudizio negativo sulla vicenda.
Le elezioni dei 16 nuovi consiglieri togati si concluderanno questo pomeriggio alle 14.30 ed è probabile che dopo quell’ora ci sarà la resa dei conti col sottosegretario.
La composizione del nuovo consiglio non si saprà prima di mercoledì prossimo, quando la Cassazione provvederà allo spoglio dei plichi provenienti da tutta Italia. C’è attesa per sapere se e come i risultati saranno condizionati dalla vicenda Ferri, la cui condotta avrebbe peraltro creato malumori e divisioni all’interno del suo steso gruppo. Proprio sulle “lotte intestine” punta il dito Ferri, che ritiene che la polemica sugli sms sia unicamente il frutto “dell’incancrenimento delle correnti”.
Non sembra intenzionato a darsi per vinto il sottosegretario, che non solo nega candidamente qualsiasi conflitto di poteri, ma si stupisce dello stupore altrui: la malizia è negli di chi guarda, sembra il messaggio di Ferri, che a quanto pare intende affidare la propria linea difensiva alla saggezza proverbiale.
Raffaele Sardella