È stato arrestato la scorsa notte Francesco Strangio, il latitante ritenuto contiguo alla cosca calabrese Strangio-Janchi di San Luca, e condannato a 14 anni di reclusione per narcotraffico internazionale. Strangio è stato individuato e fermato a Rose, un piccolo centro del Cosentino, dove si nascondeva in un appartamento all’ultimo piano di un condominio nel centro abitato. Strangio ha negoziato e gestito l’importazione di ingenti quantità di cocaina da Sudamerica, motivo per il quale compariva nell’elenco dei latitanti pericolosi. Nell’operazione sono stai impiegati i carabinieri dello squadrone Cacciatori di Vibo Valentia.
Strangio ha preso parte attiva nel narcotraffico di una più ampia organizzazione, legata saldamente al territorio e alle cosche di ‘ndrangheta della Locride, che controllavano e dirigevano tutte le attività illecite con una capacità di infiltrazioni su tutto il territorio nazionale: dalle indagini è infatti emerso che i membri dell’organizzazione disponessero di appoggi in tutta Italia e in paesi europei come Germania, Olanda e Belgio.
“Non ha opposto resistenza”, ha raccontato a Sky tg24 il comandante dei carabinieri della stazione di San Luca Michele Fiorentino. E ancora: “Nell’abitazione abbiamo trovato e sequestrato un fucile, sostanze stupefacenti, denaro contabile per circa diecimila euro e documenti che probabilmente sarebbero serviti per la fuga”.
“Grazie alle forze dell’Ordine, che ogni giorno ci fanno essere orgogliosi di loro. L’arresto di questo criminale ne è la conferma. Non ci fermeremo qui”, ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “È grazie a queste operazioni che lo Stato torna al centro dell’amministrazione di territori, che mai devono essere lasciati al controllo delle mafie”, questa la nota dei parlamentari del Movimento 5 Stelle in Commissione Antimafia.