ROMA – In vista del Consiglio Europeo del 23 marzo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni riferisce alla Camera dopo un colloquio telefonico con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La premier si presenterà a Bruxelles nei prossimi giorni forte delle risoluzioni di maggioranza che la impegnano a proseguire nel sostegno a Kiev, sull’eventuale ratifica di un Mes che definisce “da rivedere” e sulla questione migranti. Sulla questione sbarchi la premier presenta il progetto inedito di un “blocco navale come proposta europea in collaborazione con l’autorità libica”.
È questa la novità assoluta designata dalla presidente nel dibattito alla Camera, prospettando una strategia comune di blocco dei confini marittimi in accordo con gli stati nordafricani di Libia e Tunisia. Nel suo intervento alla Camera Meloni ha difeso con veemenza l’operato dell’esecutivo dalle accuse dell’opposizione sulla questione salvataggi in mare: “Raccontare al cospetto del mondo che invece lasciamo bambini morire nel Mediterraneo è una calunnia non solo del governo ma nei confronti dello Stato italiano”. La presidente ha ribadito inoltre che il governo, “in rapporto agli sbarchi, è riuscito potenzialmente a salvare più persone, nonostante sia stato lasciato solo a fare questo lavoro, a volte fuori dai confini nazionali”.
La premier continua a definire molto chiaramente le proprie politiche, volte a evitare che l’Italia “sia il campo profughi d’Europa”, tenendo a sottolineare come “dall’inizio del mandato l’Italia ha salvato 36.500 persone in mare”. Il cuore dello scontro con le opposizioni rimane il tema migranti, soprattutto in merito al naufragio di Cutro su cui ha denunciato le “insinuazioni senza prove” da parte della minoranza. Sono ancora attese le dichiarazioni della segretaria Pd Elly Schlein e del presidente del M5s Giuseppe Conte, mentre il leader di Azione Carlo Calenda, commentando l’assenza dei ministri dai banchi del governo, ha definito l’esecutivo “già in crisi”.