Nove dipendenti della società Riscossione Sicilia risultano indagati con l’accusa di aver agevolato tre deputati regionali dell’Assemblea siciliana che avevano debiti con il Fisco. Nel dettaglio, i dipendenti della società pubblica che si occupa del recupero dell’evasione avrebbero cancellato un fermo amministrativo e chiuso illecitamente alcune procedure esecutive di pignoramento. Il reato contestato dalla Procura di Catania, che ha concluso le indagini, è quello di abuso d’ufficio in concorso e continuato e si ipotizza un danno erariale di quasi 390mila euro.
L’inchiesta, coordinata dal pm Fabio Regolo, ha coinvolto alcuni agenti, funzionari e dirigenti della società, che si trovavano in servizio nella sede provinciale di Catania. I tre parlamentari regionali che sarebbero stati favoriti dai nove dipendenti sono Nello Musumeci, leader del movimento “DiventeràBellissima”, di cui si parla da tempo come uno dei candidati del centrodestra al ruolo di governatore alle regionali d’autunno; Nino D’Asero, attuale capogruppo del Nuovo Centrodestra all’Assemblea e Raffaele Nicotra, deputato regionale del Partito Democratico. In particolare Musumeci e D’Asero avrebbero ottenuto la chiusura di procedure esecutive di pignoramento presso terzi, mentre Nicotra sarebbe stato favorito con la cancellazione di un fermo amministrativo di un veicolo e con la chiusura di una procedura esecutiva di un pignoramento immobiliare.