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HomePolitica Fase 2, scontro con il Governo. Le regioni vogliono riaprire e i ristoratori protestano

Scontro governo Regioni
sulle prossime riaperture
i ristoratori protestano

Oggi videoconferenza dei governatori

Boccia frena: "Riaprire dal 18 maggio"

di Camilla Canale07 Maggio 2020
07 Maggio 2020

Protesta delle sedie vuote dei gestori di locali e commercianti presso l'Arco della Pace , Milano, 06 maggio 2020. ANSA/PAOLO SALMOIRAGO

Il numero dei guariti del Coronavirus supera quello dei malati e le regioni vogliono ripartire, riaprendo attività e negozi. Oggi è prevista la videoconferenza dei governatori che chiedono piani di ripresa immediati per i singoli enti, aziende, attività produttive e negozi.

“Al governo chiederemo di modificare il Dpcm in vigore per consentire alle singole regioni di presentare dei piani di riapertura già dalla prossima settimana” ha detto Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal canto suo, conferma l’intento di non protrarre il lockdown. “Se c’è la possibilità di anticipare qualche data, possiamo anche valutare aperture ulteriori” ha spiegato.

Gli esperti, tuttavia, sono più cauti: bisogna aspettare il 18 maggio. Sono necessari 15 giorni per valutare se l’allentamento delle misure deciso il 4 maggio avrà avuto effetti negativi sulla curva dei contagi. Inoltre, sia il Comitato tecnico scientifico sia la task force di Vittorio Colao – che dovrebbe presentare un nuovo report a Conte entro la fine della settimana – stanno ancora lavorando per definire nel dettaglio le misure per tutti i settori considerati a rischio poiché prevedono un contatto fisico.

“Stiamo lavorando su bar, ristoranti e parrucchieri – conferma il ministro delle Autonomie Francesco Boccia – ma bisogna aspettare le linee guida dell’Inail per consentire loro di operare in sicurezza. Dal 18 maggio molte attività potranno riaprire e le regioni che decideranno di farlo senza il rispetto delle linee guida Inail se ne assumeranno la responsabilità”. Le indicazioni di Boccia, che non a caso parla di “differenziazioni territoriali” nelle riaperture, vanno lette tenendo sempre presente il bollettino giornaliero dei dati fornito dalla Protezione civile.

Nell’attesa di una decisione definitiva, a Milano, i ristoratori protestano contro il governo per chiedere regole chiare per le riaperture di bar e ristoranti. Un flashmob con mascherine e sedie vuote al centro della piazza all’Arco della Pace. “Abbiamo incassi ridotti del 70% e rischiamo di non riaprire più – ha detto il ristoratore Alfredo Zini, portavoce della protesta -. Non basta dire che dovremo usare il plexiglas per dividere i tavoli, vogliamo regole chiare e aiuti economici”. Risultato: una multa di 400 euro perché non hanno rispettato il divieto di assembramento imposto dalle norme per contenere il Covid.

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