Le scuole riapriranno a settembre. Durante l’esposizione ieri sera dei piani per la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, il premier Giuseppe Conte annuncia che gli istituti scolastici resteranno chiusi, confermando quanto aveva anticipato in un’intervista a Repubblica: “Tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riapertura delle scuole”.
Ma, almeno per quanto riguarda la maturità, gli esami potrebbero svolgersi in presenza. Lo conferma la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in un post su Facebook: “Siamo convinti di poterli garantire in sicurezza, il comitato tecnico-scientifico ci ha dato il via libera”. Azzolina assicura che il Governo non trascurerà la scuola e che, a tal proposito, per il prossimo anno scolastico c’è la prospettiva di assumere “più docenti possibili, a partire dai precari”.
Negli atenei italiani invece la didattica a distanza proseguirà almeno fino a luglio. In un’intervista a La Stampa il ministro dell’Università Gaetano Manfredi manifesta preoccupazione “per le ricadute che la crisi economica potrebbe avere sulle iscrizioni all’università”. Il rischio è quello di un calo delle iscrizioni fino al 20%, come accadde in seguito alla crisi economica del 2008. Per questo si sta pensando a “misure di sostegno economico per gli studenti”, come ampliare la “no tax area”, esonerando molte più famiglie dal pagamento delle tasse universitarie.
Dal 4 maggio intanto ripartiranno “le attività di ricerca negli atenei e negli enti pubblici”, mentre “per esami, lauree, esercitazioni, lasceremo agli atenei di prevedere la presenza fisica dello studente”, rispettando ovviamente le norme di sicurezza. Manfredi conferma infine l’obiettivo di “ritornare progressivamente alle lezioni in aula”, se le condizioni lo permetteranno.