Salvo cambi di rotta, il via libera all’allentamento delle restrizioni imposte agli italiani dovrebbe arrivare il 4 maggio. Il nuovo decreto, firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, era atteso questo weekend, ma da Palazzo Chigi fanno sapere che sarà rilasciato la settimana prossima. All’interno saranno presenti le misure che accompagneranno i cittadini nella Fase 2.
Circa 2,7 milioni di persone torneranno a lavorare nelle attività considerate a “medio-basso” indice di contagio e l’esecutivo pensa anche alle misure per l’utilizzo del trasporto pubblico per quel 15% dei lavoratori che, secondo i dati raccolti dalla task force di Vittorio Colao, lo utilizzerà. Dal 4 maggio, almeno fino a quando non arriverà un vaccino, ci aspetta una quotidianità in cui rispettare la distanza di sicurezza e indossare obbligatoriamente mascherine e guanti soprattutto sui mezzi pubblici, sia locali sia nazionali. Su treni, autobus, tram e metropolitane ci sarà un accesso contingentato, in modo da consentire la capienza dei mezzi pari al 60% del totale.
A bordo dei bus, che dovranno essere sanificati quotidianamente, non ci si potrà sedere uno di fronte all’altro e nemmeno accanto e si dovrà salire soltanto dalla porta centrale o da quella posteriore per evitare di passare davanti all’autista. Un’incognita rimane per chi, in ambito locale, dovrà modulare le frequenze: per la capienza a bordo dei mezzi del trasporto pubblico, si deve decidere se sarà lo stesso autista a controllare oppure se sarà prevista la presenza di un impiegato sui mezzi addetto proprio a contingentare le presenze.
Discorso diverso per la metropolitana. Per gestire il numero dei passeggeri, che dovranno sedersi in modo alternato – lasciando uno o più sedili liberi fra loro -, sui display sarà comunicato quando non c’è sovraffollamento nel vagone. Saranno lontane ormai le scene di passeggeri che devono lottare per trovare uno spazio minimo per viaggiare, perché non sarà possibile sostare in piedi lungo la tratta. Sono allo studio anche percorsi nelle stazioni per impedire ai passeggeri di stare troppo vicini: si dovrà, quindi, fare la fila distanziati alle biglietterie così come ai tornelli.
Per quel che riguarda il trasporto ferroviario, sia per i treni dell’alta velocità sia per gli intercity, i passeggeri viaggeranno rispettando la misura del ‘posto a sedere a scacchiera, dove nelle coppie di sedili quello di fianco resta vuoto, mentre nei moduli da quattro i viaggiatori potranno acquistare soltanto i posti agli estremi. A bordo ci saranno dispenser di disinfettanti, mentre i sedili della carrozza saranno dotati di barriere di plastica per garantire la separazione fisica. Ferrovie dello Stato pensa di far applicare lo stesso schema anche ai treni locali e regionali.
Ma la domanda su quanti pendolari useranno i trasporti pubblici resta aperta. In Cina, con il ritorno alla normalità dopo l’eliminazione del lockdown, pochi cittadini hanno usato metro e autobus, preferendo la propria auto o bicicletta. Per questo, in Italia si pensa di incentivare l’uso di mezzi privati, cercando di evitare l’uso delle auto, puntando su bici, scooter, mezzi elettrici. Il presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Antonio Decaro, pensa di chiedere incentivi per l’acquisto di mezzi alternativi e per il potenziamento di piste ciclabili.