La galassia nera neofascista ha inghiottito anche Instagram. Il social network fotografico più famoso al mondo, nato nel 2010 e recentemente acquisito da Facebook, è legato alle funzioni social che consentono agli utenti di pubblicare e condividere velocemente le proprie immagini, seguendo e commentando quelle pubblicate da amici o altri utenti, facendosi conoscere e iscrivendosi alle loro liste.
Per entrare nel mondo nero “IG” dei giovani neofascisti basta digitare l’hashtag giusto. L’hashtag è un’etichetta di quelle che prima si usavano solo su Twitter per consentire la ricerca tematica delle conversazioni e che ora, in Rete o no, indicano il tema di un discorso, anche in modo allusivo o ironico.
#fascistlove #instaduce, #instafascio, #duxmealux o #disperatoamore sono la chiave di volta di questo mondo nel quale i fascisti, soprattutto giovanissimi, si scambiano informazione rispetto alla propria identità, si conoscono e si riconoscono. Lontano dalle censure di Facebook e dall’alto rischio di esposizione che porta twitter.
Come hanno scritto i ricercatori Tom Stevens e Peter Neumann del King’s College di Londra, Internet e i social network permettono all’estrema destra di sviluppare “nuove reti sociali” in cui “punti di vista o comportamenti, normalmente inaccettabili nella società, diventano ‘normali’.”
“Andiamoci a riprendere fiume” è la didascalia di Leonardo, 16 anni e caposcout, mentre con i suoi amici tende il braccio #fascistidentroefuori. Essendo il gesto fascista per antonomasia, su Instagram ce n’è per tutti i gusti. Basta digitare semplicemente #Salutoromano. “Salutiamo a mano aperta perché non abbiamo niente da nascondere” scrive Luca. “Grande!” commenta con entusiasmo un utente.
Un altro luogo predisposto alla distensione delle braccia è lo stadio, dove fare il saluto romano sugli spalti non è reato, come ha stabilito una sentenza del tribunale di Livorno. Alla pagina “Squadrismo Official” i video dei camerati che cantano inni fascisti con il braccio teso
Ma è nelle scuole che il fascismo resiste e si prolifera. Inciso sui banchi
annotato sui quaderni una passione che esce così fuori dalle mura scolastiche e raggiunge altri £studenti camerati”, sparsi nel paese.
Infine, c’è l’amore ai tempi del neofascismo. Filone romantico sempre più popolare dei giovani balilla che su Instagram scambiano dediche e promesse d’amore più disparate targate #fascistlove: “Sei bella come il discorso del duce a Piazza Venezia” scrive Alessio.
Apprezzatissima la dedica: “Sei bella come l’ultimo ‘boia chi molla’ detto prima di morire”