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HomeEconomia Falso Made in Italy, l’Ue difende la Vespa dalle imitazioni cinesi

L'Unione europea stoppa
i tentativi cinesi
di copiare il design Vespa

Annullata la registrazione dalla Cina

Contraffazione costa 10 miliardi annui

di Diana Sarti25 Maggio 2020
25 Maggio 2020

E' regolarmente ripresa l'attività della Piaggio di Pontedera (Pisa): sono circa 2500 tra operai e impiegati tornati al lavoro in fabbrica dopo gli interventi dell'azienda per assicurare distanziamento sociale e protezione individuale nell'ambito di un'intesa raggiunta nei giorni scorsi con i sindacati, 04 maggio 2020. ANSA/UFFICIO STAMPA PIAGGIO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

L’Unione europea è scesa in campo per difendere l’unicità della Vespa del gruppo Piaggio attraverso l’annullamento del design registrato da un soggetto cinese. A renderlo noto è stato lo stesso gruppo italiano, celebre produttore di veicoli a due ruote a motore. L’Ufficio dell’Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) ha infatti dichiarato nullo il design usato per giustificare la produzione di scooter simili alla Vespa che erano stati esposti al salone milanese delle due ruote, l’Eicma 2019, e poi fatti rimuovere dalle autorità competenti dell’ente Fiera su iniziativa stessa della Piaggio. L’annullamento è stato motivato “dall’incapacità di suscitare un’impressione generale diversa rispetto al design registrato” appartenente alla Vespa Primavera. L’operazione è stata bollata come un illecito tentativo da parte del soggetto cinese di riproduzione dei fregi estetici di Piaggio.

Il modello Vespa in questione è infatti protetto dal design registrato dal gruppo italiano nel 2013, dal marchio tridimensionale appartenente allo scooter e dal diritto d’autore che tutela il valore artistico della forma della Vespa, considerata una icona di stile dal lontano 1946.

Il produttore italiano ha inoltre spiegato che l’operazione che ha portato all’annullamento si inserisce in una più ampia attività di lotta alla contraffazione intrapresa dal gruppo già da diversi anni. In questa attività è previsto anche il monitoraggio costante delle banche dati di design e marchi registrati a livello internazionale che ha permesso all’azienda di ottenere la cancellazione di oltre 50 marchi registrati da terzi negli ultimi due anni.

La contraffazione dei marchi italiani è un fenomeno noto che costa al Paese oltre 10 miliardi di euro l’anno e 88 mila posti di lavoro secondo i dati raccolti dall’Euipo e dall’Ocse in un rapporto riferito al 2016. In particolare l’Italia risulta essere il terzo Paese al mondo più colpito dai falsi. Tra i prodotti più imitati ci sono scarpe, orologi e profumi. La Cina risulta essere tra i Paesi che esportano di più i prodotti contraffatti.

Da ricordare infine che nella guerra commerciale tra Usa e Cina, il Paese guidato da Donald Trump ha imposto i dazi anche sul falso formaggio made in Italy proveniente dal Dragone nel tentativo di tutelare l’originale.

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