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HomeEsteri Facebook Papers, online i documenti riservati del social che fanno emergere nuove accuse

Facebook Papers, il social
accusato di disinformazione
e mancato monitoraggio

Pubblicati nuovi report

contro la dirigenza Zuckerberg

di Francesca Funari26 Ottobre 2021
26 Ottobre 2021

epa09546118 A view of a sign featuring Facebook's iconic 'Thumbs Up' Like button is displayed outside Facebook Headquarters in Menlo Park, California, USA, 25 October 2021. Facebook has posted better-than-expected earnings with 9 billion US dollar for the third quarter despite new claims from former employee whistleblower and internal documents detailing unethical behaviour. EPA/JOHN G. MABANGLO

Facebook è di nuovo sotto accusa dopo che l’ex-dipendente del colosso informatico e whistleblower Frances Haugen ha pubblicato in rete dei documenti segreti contro la piattaforma di Mark Zuckerberg. I documenti sono stati condivisi in esclusiva col Wall Street Journal.

Tra le informazioni emerse dai Papers ve ne sono alcune decisamente preoccupanti per la reputazione dell’azienda. Anzitutto Facebook non sarebbe stato in grado di arginare le posizioni dei no vax e, in generale, la disinformazione sul Covid-19 sulle sue piattaforme. Il problema riguarda principalmente la scorretta moderazione dei commenti, soprattutto in lingue diversa da quella inglese. Altra importante notizia che emerge dai documenti riguarda l’intenzione della Apple di rimuovere le app di Menlo Park dall’App Store di iOS. Decisione riconducibile ad un episodio del 23 ottobre 2019, quando un servizio di BBC News Arabia fece luce su un moderno mercato di lavoratori domestici e di vendita di esseri umani in Medio Oriente e nei Paesi in via di sviluppo su Instagram. Secondo il report, l’azienda sapeva dei fenomeni di schiavismo sulle sue app, ma non ne conosceva la portata reale, anche perché solo una minima parte del totale era stata segnalata dagli utenti. Solo dopo le minacce della Apple sono stati rimossi più di mille account e ben 129.121 contenuti di vario tipo. Infine, tra le numerose informazioni trapelate online vi è anche quella secondo cui Mark Zuckerberg sarebbe intervenuto contro il team di integrità civica dell’azienda. Un gruppo di lavoro nato per valutare le regole di Facebook e Instagram e verificarne l’eticità e la correttezza anche dal punto di vista morale, oltre che in relazione alle leggi vigenti in vari Paesi del mondo.

“Le critiche in buona fede ci aiutano a migliorare, ma penso che stiamo vedendo uno sforzo coordinato per usare selettivamente documenti trapelati per dipingere una falsa immagine della nostra compagnia”, afferma Mark Zuckerberg. “La realtà è che abbiamo una cultura aperta che incoraggia la discussione e la ricerca sul nostro lavoro, in modo che possiamo fare progressi su molte questioni complesse che non sono specifiche solo per noi”, ha aggiunto.

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