Gianstefano Frigerio, l’ex parlamentare Dc arrestato lo scorso 8 maggio nell’ambito dell’inchiesta milanese sulla presunta cupola degli appalti Expo, si è visto respingere la richiesta, avanzata dai suoi legali, di immediata scarcerazione per motivi di salute. Frigerio si era addirittura presentato su una sedia a rotelle all’interrogatorio di garanzia ma nulla da fare, il gip di Milano Fabio Antezza ha respinto la richiesta di arresti domiciliari motivando la decisione con la sussistenza di ‘eccezionali esigenze cautelari’ aggiungendo che l’ex parlamentare ‘non ha dimostrato nessuna resipiscenza’.
Chiara dunque la linea della Procura: restano tutti in carcere. Nel frattempo proseguono a ritmo sostenuto gli interrogatori. Ieri è toccato ad Angelo Paris, l’ex manager di Expo arrestato anch’egli lo scorso 8 maggio. Stando a quanto riportato da La Repubblica quest’ultimo avrebbe ammesso di aver ‘turbato le gare’, fra cui quelle delle architetture di servizi e per la costruzione dei padiglioni stranieri ma allo stesso tempo avrebbe respinto qualsiasi accusa di corruzione affermando di non aver mai intascato una mazzetta. Il suo scopo, avrebbe detto, sarebbe stato quello di manipolare l’assegnazione delle gare per ricevere promesse di avanzamenti di carriera e per la garanzia di protezione politica. A garantirgli quest’ultima ci avrebbero pensato, anche, Greganti e Frigerio, i cui nomi ricorrono spesso nelle intercettazioni in mano agli inquirenti. Ad oggi, in ogni caso, il verbale di Paris è ancora secretato.
Ad ogni modo sempre secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro sarebbe proprio Frigerio l’anello di congiunzione tra Paris e la cosiddetta ‘cupola’, da lui rappresentata. Frigerio avrebbe più volte fatto pressioni sul manager per accaparrarsi interi settori dell’Expo.
Particolare anche la sua situazione: nell’interrogatorio di convalida dell’arresto Frigerio ha dichiarato di avere un ufficio a Roma, nella sede di Forza Italia. Ma i suoi legami con il partito di centro destra non finirebbero qui. Enrico Maltauro, l’unico costruttore arrestato finora, avrebbe infatti ricordato come Frigerio gli ripetesse sempre che il suo referente politico era Silvio Berlusconi.
Mario Di Ciommo
