HONG KONG – Ritorno esplosivo in borsa per il gigante edilizio cinese Evergrande, che nella mattinata odierna raggiunge il valore di massima al +35%. Il titolo della società di sviluppo immobiliare, che ha chiuso al +28,13%, era stato sospeso il 28 settembre dopo l’incriminazione del fondatore, Hui Ka Yan. E mentre il titolo apre con un forte rialzo, dovuto anche al periodo festivo nazionale cinese del 1° ottobre, i mercati asiatici hanno chiuso con un deciso ribasso, con Hong Kong a -2.97% e Tokyo a -1.64%. Pesa sugli indici asiatici anche la chiusura della borsa di Seul e l’impatto dei tassi della Federal Reserve.
Evergrande e l’incriminazione del fondatore Hui Ka Yan
Intanto l’attenzione degli investitori rimane comunque su Evergrande. La società è al centro di una crisi edilizia che ha rallentato pesantemente l’economia cinese. Lo scorso agosto, Evergrande aveva chiesto a un tribunale di New York di poter accedere a una legge fallimentare per evitare la liquidazione. Ma i piani di Hui Ka Yan, amministratore delegato della società, sono stati bruscamente interrotti dal suo arresto da parte delle autorità cinesi. Non è però ancora chiaro quali siano i capi d’accusa o se l’ad si trovi in carcere o in libertà vigilata. Intanto, per il prossimo 30 ottobre è prevista l’udienza al tribunale di Hong Kong che potrebbe sancire la liquidazione del colosso immobiliare.
La bolla speculativa dell’edilizia cinese
Evergrande, nonostante il momentaneo ritorno positivo, è comunque legata a un’economia cinese in forte frenata. Dopo la fallimentare politica zero Covid adottata da Pechino, il Pil nazionale è cresciuto meno del previsto, il settore dei consumi non è tornato ai livelli pre-pandemici e il settore immobiliare, in cui Evergrande è protagonista, è stato più volte definito “una bolla” in attesa di scoppiare. A causare questa bolla speculativa, gli enormi investimenti governativi che dal 2008 hanno causato un surplus di case e una diffusa pratica di speculazione edilizia. Da allora, in Cina si è progressivamente diffuso il fenomeno delle “città fantasma”, enormi condomini che rimangono inabitati.