Il colosso immobiliare cinese Evergrande ha sospeso le contrattazioni alla Borsa di Hong Kong. La società ha comunicato in una nota che la sospensione delle azioni è stata fatta “in attesa di un annuncio” del gruppo in merito a una “importante transazione”. Il prezzo delle sue azioni infatti è diminuito dell’80% dall’inizio dell’anno.
Con un debito di circa 260 miliardi di euro, lo sviluppatore cinese sta lottando da settimane per onorare il pagamento degli interessi e le consegne degli appartamenti. Secondo alcune indiscrezioni della piattaforma di informazioni finanziarie locale “Cailian”, Hopson Development Holdings starebbe pensando di rilevare il 51% della controllata Evergrande Property Services Group, per un importo di circa 5,1 miliardi di dollari, ovvero 4,4 miliardi di euro.
Soldi che potrebbero allentare la pressione sulla società, a rischio default in occasione di ogni scadenza debitoria. Lo stop alle contrattazioni è avvenuto pochi giorni dopo che alcuni obbligazionisti avevano dichiarato che il colosso immobiliare non aveva adempiuto a un secondo pagamento di interessi su un’emissione di bond offshore da circa 41 milioni di euro.
Le Borse asiatiche di riflesso hanno iniziato negativamente la settimana, con gli indici in forte ribasso e gli investitori che guardano con preoccupazione all’inflazione e agli sviluppi della crisi di Evergrande, che potrebbe contagiare l’intero settore immobiliare cinese. Per i mercati, settembre è stato il mese peggiore da marzo 2020 a causa dei timori sul caro-prezzi, sulle interruzioni della catena di distribuzione, sulla crisi energetica e sui riflessi che questi fattori avranno sulla crescita.
Hong Kong ha chiuso la seduta odierna in calo del 2,19%, mentre Tokyo è in ribasso dell’1,1%. Le Borse cinesi sono invece chiuse per festività, così come Seul. Solo Sydney registra un aumento, pari all’1,3%.