L’evasione fiscale e contributiva in Italia si aggira in media sui 110 miliardi di euro l’anno. E’ la stima che il presidente della Commissione per la redazione della «Relazione annuale sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva», Enrico Giovannini, ha illustrato durante un’audizione alla Commissione Bicamerale sull’anagrafe tributaria per il triennio 2012-2014.
Il tax gap, ovvero il divario fra le imposte dovute e quelle effettivamente incassate dall’Erario oscilla tra il 20 e il 30%, La maglia nera spetta ai redditi da lavoro autonomo e d’impresa, per i quali il divario nel solo 2014 si impenna al 59%, mentre per il lavoro dipendente è al 4% e per le partite Iva al 30%.
“L’Italia soffre di un problema di crescita della produttività da molti anni ed è evidente che nel momento in cui un’impresa riesce ad andare avanti semplicemente attraverso l’evasione, ha molti meno incentivi ad investire, innovare, quindi l’evasione ha un ruolo molto importante in un generale grado di arretratezza del sistema economico” ha commentato Giovannini.
L’ex presidente dell’Istat inoltre ha spiegato che “la nuova agenzia per le attività ispettive ha messo insieme la parte Inps, Inail e Ministero del Lavoro” per il recupero dell’evasione e inoltre “l’integrazione delle banche dati tra soggetti non statali e soggetti statali potrebbe aiutare ad effettuare una migliore attività di contrasto”.