Oltre 1.000 civili hanno già lasciato Ghuta est, in Siria, tramite un corridoio umanitario. L’evacuazione è iniziata questa mattina da uno dei sobborghi più vicini a Damasco, come riferisce la tv panaraba al Mayadin. Oltre ai civili, hanno lasciato la città anche 1.500 miliziani di Ahrar ash Sham, il gruppo armato sostenuto dalla Turchia che nelle ultime 48 ore le forze russe, in unione con quella governative siriane, hanno sconfitto e costretto alla ritirata.
Il generale russo Vladimir Solotukhin, portavoce del Centro russo per la riconciliazione delle parti belligeranti, ha parlato questa mattina. “I soldati russi stanno distribuendo cibo e acqua potabile ai profughi mentre i miliziani lasciano la regione di Harasta”.
Ahrar ash Sham è una delle tre più grandi milizie anti-governative presenti a Ghuta. Dopo gli accordi di Astana, risalenti al maggio 2017, la Turchia ha accettato di respingere questi miliziani alleati e costringerli ad arrendersi a Mosca. In cambio la Russia e l’Iran hanno acconsentito all’offensiva contro i curdi ad Afrin, nonostante le milizie curde abbiano finora dato il loro contributo alla sconfitta di Daesh, fornendo un aiuto importante alla missione russa e turca. Nella Ghuta ora restano Jaysh al Islam, vicina all’Arabia Saudita, e Faylaq ar Rahman, appoggiata dal Qatar. Arrivano dai media siriani le prime conferme su un cedimento di posizioni anche da parte di Jaysh in queste ore, dovuto al progressivo riavvicinamento tra Riad e i russi.