ROMA – Con la prova delle europee sempre più vicina, arriva il sì del governo all’iniziativa di Fratelli d’Italia per consentire agli studenti fuorisede di votare nel comune ove sono domiciliati e non necessariamente in quello di residenza.
La decisione è stata comunicata al termine del vertice di maggioranza di oggi, 20 febbraio, tenutosi per esaminare il decreto elettorale. L’emendamento al testo proposto dal partito di Giorgia Meloni “va avanti”, ha dichiarato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, comunicando così il parere favorevole del governo.
La nuova procedura di voto
Il provvedimento, che interessa quasi 5 milioni di fuorisede in tutta Italia, prevede due meccanismi di voto diversi. Per chi ha il domicilio nella stessa circoscrizione elettorale in cui è residente il voto viene esercitato nel comune dove ci si trova temporaneamente, previa richiesta al proprio comune di residenza almeno 35 giorni prima delle elezioni. Per gli studenti che invece hanno il domicilio in una circoscrizione diversa – ad esempio uno studente di Genova iscritto al Politecnico di Torino – si vota invece in una “sezione speciale” allestita nel capoluogo di regione, circa una ogni 800 elettori fuorisede.
Giorgis (Pd): “Il governo esclude i lavoratori”
Critiche le opposizioni, con il capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama, Andrea Giorgis, che vorrebbe veder estesa la stessa possibilità di vorare al di fuori del comune di residenza anche a coloro “che non potranno recarsi al loro seggio naturale per ragioni di lavoro o di cura”. Motivo per cui il partito continuerà “a insistere con ulteriori emendamenti”.