Archiviata la lunga notte delle Europee e l’en plein del Pd nelle Regioni Piemonte ed Abruzzo, l’attenzione della politica interna si concentra ora sui ballottaggi delle elezioni comunali, che si svolgeranno domenica 8 giugno.
Centrosinistra avanti 7 a 2. Il primo turno è stato, come prevedibile, molto favorevole al partito guidato da Matteo Renzi, che ha tenuto nettamente Firenze con il suo ex vice Dario Nardella (che ha stabilito il record cittadino sfiorando il 60%), strappato Prato al Centrodestra dopo un solo mandato e (ri)conquistato direttamente altri cinque Comuni: Ferrara, Forlì, Reggio Emilia – la città a lungo amministrata dal sottosegretario Delrio – Pesaro e Sassari. All’elenco potrebbe presto aggiungersi anche Campobasso, dove lo scrutinio è stato interrotto ed è al momento sub judice, con il candidato del Centrosinistra, Antonio Battista, al 50,03%. Il Centrodestra ha invece confermato il proprio sindaco Guido Castelli ad Ascoli Piceno e trionfato nella piccola Tortolì – capoluogo dell’Ogliastra, in Sardegna – con una lista civica guidata da Massimo Cannas.
Effetto Renzi: Comuni “rossi” al ballottaggio. La voglia di “rottamazione” si è fatta sentire – in qualche modo – anche in quei territori di provincia dove è storicamente più forte l’apparato dell’ex Pci-Pds-Ds e dove pertanto il “nuovo corso” renziano ha faticato ad imporsi. Vanno così sorprendentemente al ballottaggio entrambi i capoluoghi umbri, Perugia e Terni, e la “rossa” Livorno, dove il candidato del Pd, Marco Ruggeri, non arriva nemmeno al 40% dei voti, e dovrà vedersela con il “grillino” Filippo Nogarin (19%). Terzo incomodo il giovane “civico” Andrea Raspanti di #buongiornolivorno, con il 16,4%, mentre Elisa Amato, di Forza Italia, si è fermata ad un misero 7,3%. Inatteso anche il risultato di Bergamo – la città di Roberto Calderoli – dove è in testa con il 45,5% il democratico Giorgio Gori, già “renziano di ferro” e prima ancora direttore di Canale 5.
I 17 ballottaggi. Il Pd è comunque presente in tutti i 17 ballottaggi, sempre in testa tranne in due casi. In 14 sfiderà tradizionalmente il candidato del Centrodestra: ha sfiorato la vittoria a Bari – dove Antonio Decaro dovrà vedersela di nuovo con Domenico De Paola per cercare di “custodire” la poltrona finora occupata da Michele Emiliano – ed è in testa anche a Vercelli, Biella, Verbania, Bergamo, Cremona, Padova, Pescara, Perugia, Terni e Potenza. Gli esponenti di Forza Italia hanno invece mancato di un soffio l’appuntamento con la fascia tricolore a Teramo, e guidano lo scrutino anche a Foggia e nella Pavia del sindaco ricandidato Alessandro Cattaneo.
Oltre che a Livorno, lo scontro sarà invece Pd-M5S anche a Modena, dove Carlo Giovanardi (Ncd) ha sottratto voti preziosi al candidato berlusconiano. Ballottaggio Pd-lista civica infine a Caltanissetta, dove il candidato unico di Berlusconi e Alfano è rimasto escluso con un misero 14%.
Di Alessandro Testa