ROMA – Crederci fino in fondo. Se questo per la Roma è un mantra, stasera lo sarà ancora di più. A Trigoria l’obiettivo è chiudere i conti con il passato e provare a tornare in finale d’Europa League, dopo la bruciante sconfitta dell’anno scorso contro il Siviglia. Il tempo cura le ferite, ma non i ricordi di chi era in campo a Budapest. Ecco allora che il match all’Olimpico contro il Feyenoord per la qualifica agli ottavi di finale diventa fondamentale per i giallorossi, che ripartono dall’1-1 di sette giorni fa con gli olandesi a Rotterdam. Dopo il pareggio c’è un solo risultato per gli uomini di De Rossi. La vittoria. Il primo vero esame nel percorso di crescita del nuovo allenatore della Roma: “In quanto bivio e partita decisiva è chiaro che sposti. Tutti sentiamo quel brivido in più delle partite da dentro o fuori”.
Una gara che promette di essere uno spettacolo, in uno stadio pronto a far registrare un record assoluto di capienza. Sono previsti oltre 67mila spettatori sugli spalti, tutti della Roma, dato il divieto di trasferta imposto ai tifosi del Feyenoord. Tuttavia, oggi sono attesi nella Capitale circa 200 tifosi olandesi. Già dalla giornata di ieri, 21 febbraio, l’allerta è alta ed è scattato il piano sicurezza in vista del match: in campo mille agenti delle forze dell’ordine per mettere in atto controlli sia nella zona dell’Olimpico che del centro storico della città. L’accesso allo stadio rimarrà interdetto alla tifoseria avversaria, che nel 2015 diede vita a devastazioni e disordini a piazza di Spagna, danneggiando la storica fontana della Barcaccia del Bernini.
Se il discorso qualificazione rimane ancora aperto, Daniele De Rossi si trova al primo vero bivio della stagione e della sua carriera. “Da giocatore ne ho fatte tante, da allenatore no, ma la preparo nello stesso modo delle altre”, ha detto De Rossi, sottolineando l’importanza di contare su tutti i giocatori. Non importa chi fa gol, l’importante è qualificarsi ed evitare il rischio di fossilizzarsi eccessivamente su Lukaku e Dybala, in quanto “giocheranno e saranno importanti per noi, ma ci sarà bisogno di tutti”.