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Europa, autonomie, lavoro
i punti del programma
del governo Conte bis

Discontinuità rispetto alla Lega

Ora subito il taglio dei parlamentari

di Massimiliano Cassano09 Settembre 2019
09 Settembre 2019

Italian premier Giuseppe Conte (L), flanked by Foreign affairs minister Luigi Di Maio, during his address to the Lower House ahead of a confidence vote, in Rome, Italy, 09 September 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

È un programma con forti elementi di novità, che inverte “l’indirizzo meno efficace delle pregresse azioni di governo”, quello presentato oggi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per ottenere la fiducia alla Camera. Un discorso durato quasi un’ora e mezza, in cui il premier ha preso le distanze dalla scorsa esperienza con la Lega, promuovendo un piano d’azione “che non è una mera elencazione di proposte eterogenee sovrapposte”, bensì l’insieme di “principi non negoziabili, universali e senza colore politico”. Dopo aver annunciato una stagione di rinnovamento anche per quanto riguarda i toni e il lessico della politica, lontana “dal frastuono di proclami inutili e delle proclamazioni pretestuose e roboanti”, Conte ha enunciato i punti del nuovo programma di governo, di cui si è definito “garante”.

Il primo provvedimento prevederà il taglio del numero di parlamentari, che lo stesso Conte ha chiesto di inserire nel primo calendario utile per l’approvazione. Una riforma che andrà a braccetto con quella del sistema elettorale, da discutere in parlamento affinché sia “il più condivisa possibile”.

L’incombente legge di bilancio è al centro dei temi dibattuti dal presidente del Consiglio. L’impegno del governo sarà quello di “promuovere lo sviluppo pur in un quadro macro-economico incerto” mettendo in atto una politica di lungo respiro “basata sulla crescita sostenibile e sul rilancio dell’occupazione” che – con il contributo dell’Unione Europea – garantisca nuove opportunità di lavoro, salari adeguati e condizioni di vita degne per i cittadini.

L’inversione di marcia sul rapporto con l’Europa prevede un maggiore coinvolgimento dell’Italia nei processi decisionali dell’Unione. “Difendere l’interesse nazionale non significa abbandonarsi a sterili ripiegamenti isolazionistici”, ammonisce Conte, che ha però promesso che il paese “non si farà condizionare da indebite influenze esterne”.

Il processo che porterà all’autonomia differenziata delle Regioni sarà attuato salvaguardando il principio di unità nazionale e in concomitanza con un piano straordinario di investimenti per il Mezzogiorno, con misure come i contratti istituzionali di sviluppo e le zone economiche speciali, oltre a una gestione più oculata dei fondi europei. Questo per evitare “che il processo riformatore crei un paese a due velocità, aggravando il divario tra Nord e Sud”.

Sul tema dell’istruzione è stato annunciato il primo provvedimento del nuovo esecutivo, che consisterà nell’azzeramento delle rette per gli asili nido. “Un investimento strategico anche per sostenere la natalità e contrastare il declino demografico”. Gli altri provvedimenti che coinvolgono la scuola sono il contrasto al precariato degli insegnanti e l’allineamento degli stipendi a quelli degli altri paesi europei.

La vocazione all’innovazione tecnologica è una tendenza che – secondo Conte – porterà l’Italia a diventare presto una “Smart nation”. L’istituzione di un Ministero dell’Innovazione tecnologica e della digitalizzazione va in questo senso, con lo scopo di aiutare anche la pubblica amministrazione grazie alla semplificazione dei processi burocratici.

Particolare rilevanza è stata posta sulle infrastrutture, soprattutto sulla ricostruzione del Ponte Morandi, che Conte ha definito “prioritaria per il governo” e sulla revisione delle concessioni di beni e servizi pubblici. “Nessuno sconto per le vittime di Genova”, ha confermato il premier.

Un nuovo “Green new deal” in tema ambientale comprenderà il ricorso a fonti rinnovabili, il contrasto ai cambiamenti climatici e una generica “transizione ecologica” che indirizzi il sistema produttivo verso un’economia circolare. Conte ha anche annunciato una misura “che non consenta più il rilascio di concessione per la trivellazione e l’estrazione di idrocarburi”.

Un fisco chiaro, trasparente e semplificato sarà la bussola della nuova politica fiscale. Rimodulazione delle aliquote a sostegno dei redditi medio-bassi e riduzione delle tasse sul lavoro sono i temi caldi per il governo, insieme a una legge sul salario minimo e un più stringente contrasto all’evasione. “Lo spread si abbassa e ogni euro risparmiato può liberare nuove risorse da investire”, è l’augurio di Conte.

“Abbiamo l’opportunità unica per avviare una stagione di riforme, ci saranno momenti duri ma tutto dipende dal nostro senso di responsabilità” è la chiosa del presidente Conte, che ha augurato al nuovo governo buon lavoro in vista dei primi impegni istituzionali.

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