HomeCronaca Dopo l’Unità chiude anche Europa: annunciata liquidazione “volontaria”

Dopo l’Unità chiude anche Europa: annunciata liquidazione “volontaria”

di Alessandra Aurilia25 Settembre 2014
25 Settembre 2014

L’editoria italiana continua a perdere pezzi. Dopo la chiusura de L’Unità, annunciata il 31 luglio scorso, un’altra voce della sinistra rischia ora di spegnersi per sempre: si tratta di Europa, il quotidiano fondato nel 2003 come testata ufficiale del partito La Margherita, e oggi vicino al Partito democratico. “Europa, dopo aver dato il suo contributo appassionato e leale alla storia del Pd e alle sue scelte riformatrici e riformiste, nel rispetto del pluralismo organico e fecondo del partito, va in liquidazione volontaria, con i conti in ordine ed in pieno equilibrio patrimoniale”. Lo hanno dichiarato giovedì scorso il presidente della Società editrice Enzo Bianco e il vicepresidente Arnaldo Sciarelli, con la speranza “che la storia continui accanto a quella del progressismo italiano ed europeo”, dal momento che “ci sono le condizioni aziendali e strategiche perché questo possa avvenire”.

“Decisione irricevibile”. Il comitato di redazione ritiene inspiegabile la messa in liquidazione della testata, non solo perché “non motivata da urgenze finanziarie”, ma perché di recente il quotidiano aveva ricevuto apprezzamenti dal Partito democratico sia per la qualità del prodotto editoriale sia per lo sviluppo on-line (settore, peraltro, in cui Europa aveva guadagnato un incremento del 300% tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014). Il Cda ha fissato il 30 settembre come termine ultimo per trovare una soluzione che consenta il rilancio della testata. A tale scopo, i redattori chiedono ora ai vertici dell’azienda e ai dirigenti del Pd un incontro in cui si verifichi “la concretezza delle manifestazioni di interesse dichiarate” per la sopravvivenza del quotidiano.

“Chiudere non è un atto liberatorio”. “L’annuncio ufficiale di liquidazione del quotidiano dei democratici suscita preoccupazione e merita considerazione, soprattutto sul piano delle offerte editoriali di quest’area (già scossa dalla sospensione de L’Unità) e dell’occupazione”. A dichiararlo il Segretario generale dell’Fnsi, Franco Siddi, il quale auspica che avvenga a breve un “confronto serio con la redazione, i lavoratori e le parti sociali, per verificare come dare un senso e una prospettiva al lavoro di chi ci ha messo in questi anni le proprie capacità professionali, di intelligenza e di creatività, al fine di rilanciare comunque un progetto editoriale che tenga conto di tutti questi valori e dei diritti dei lavoratori”.

Alessandra Aurilia

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