Dopo 12 ore di negoziato, i ministri Ue dell’Economia e della Finanza dell’eurozona hanno raggiunto l’accordo sul salvataggio di Cipro. L’Eurogruppo e il Fondo Monetario Internazionale presteranno all’isola cipriota 10 miliardi, in cambio di profonde ristrutturazioni nel settore bancario. In liquidazione, la seconda banca nazionale, la Laiki Bank, ma sono salvi, cioè esenti da prelievi, i depositi inferiori a 100mila euro.
Via libera ad un prestito di 10 miliardi, di cui 1 probabilmente del Fmi, a Cipro. La decisione, presa nella notte a Bruxelles, ha l’obiettivo è scongiurare un “default disordinato” – utilizzando le parole di Christos Stylianides, portavoce del governo cipriota – che avrebbe portato il Paese fuori dall’eurozona. In cambio, però, Ue-Bce-Fmi chiedono un profondo ridimensionamento del settore. La Laiki Bank, il secondo istituto di credito dell’isola, sarà liquidato “con il pieno contributo di titolari di azioni, obbligazioni e depositi non garantiti” (cioè del valore superiore a 100mila euro), è scritto nella dichiarazione dell’Eurogruppo. La perdita stimata è di 4,2 miliardi. “Laiki verrà divisa in una buona e una cattiva banca”, continua la dichiarazione, spiegando che mentre quella cattiva sarà liquidata, i depositi garantiti della buona confluiranno nella Bank of Cyprus, la prima del Paese. Questa si accollerà anche i debiti di Laiki verso la Bce, pari a 9 miliardi. “Tutti i depositanti assicurati – cioè con conti inferiori a 100mila euro – saranno pienamente protetti sulla base della legislazione europea”, si legge nell’accordo. I depositi della Bank of Cyprus, superiori a tale somma, subiranno un prelievo di circa il 30% e il prestito da 10 miliardi sarà finalizzato “entro la terza settimana di aprile” con l’auspicata approvazione del Parlamento Ue, in modo tale che i primi disborsi possano avvenire a maggio.
Il salvataggio cancella le incertezze. “L’accordo raggiunto mette fine alle incertezze degli ultimi giorni su Cipro e sulla zona euro”, ha dichiarato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. Borse in rialzo dopo l’accordo sul bail-out ma Moody’s è ancora pessimista e insiste sul rischio default.
Mosca si ribella. “Stanno continuando i furti di quello che e’ gia’ stato rubato” ha accusato il premier russo, Dimitry Medvedev, a proposito dell’intesa dell’Eurogruppo. “Dobbiamo valutare le conseguenze che questa faccenda avranno nel lungo periodo per il sistema finanziario e monetario internazionale – dice il premier – E questo anche nel nostro interesse”. E di interessi si tratta, infatti, dato che secondo Moody’s ammontano a oltre 25 miliardi i depositi russi presso gli istituti di credito ciprioti.
Bruxelles rassicura. Dal Presidente dell’Esecutivo Ue, Manuel Josè Barroso, arriva la rassicurazione per il successo del piano di salvataggio: “la stabilità dell’economia cipriota sarà garantita se l’accordo raggiunto in nottata sarà applicato correttamente”. Poi, l’invito del Presidente perché gli Stati membri offrano al Paese del Mediterraneo “solidarietà in termini concreti: penso ad alcuni investimenti, non necessariamente enormi, di società europee; penso ad un piano di sostegno a Cipro per riavviare la sua economia” ha aggiunto Barroso, annunciando la creazione di una task force per riavviare l’economia dell’isola.
Anna Serafini