MOSCA – “L’idea di tenere le elezioni in Ucraina è importante per la legittimazione della leadership” ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov. Le dichiarazioni arrivano dopo che l’inviato speciale del presidente americano Donald Trump, Keith Kellogg, aveva dichiarato che gli Stati Uniti vogliono che l’Ucraina vada al voto entro la fine dell’anno. Secondo il presidente russo Vladimir Putin ciò è necessario per “eventuali accordi relativi alla risoluzione del conflitto”. Infatti, Peskov ribadisce che “contatti sull’Ucraina sono in fase di pianificazione”. Anche per gli Usa si parla di elezioni soprattutto se si dovesse raggiungere una tregua.
Nel 2024 Kiev aveva rinviato le presidenziali a causa della legge marziale imposta nel paese in seguito all’invasione delle truppe russe ordinata da Putin, il quale ora definisce “illegittimo” il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Da quel momento in poi, il tema delle elezioni è stato sempre posticipato per salvaguardare la stabilità del Paese alle prese con lo scontro bellico.
Mosca, esplosione in un grattacielo: morto il fondatore della milizia filorussa nel Donbass
Nel frattempo sul campo continuano gli scontri. La mattina del 3 febbraio è avvenuta un’esplosione in un grattacielo residenziale di Mosca. Il bilancio provvisorio è di tre feriti e due morti. Una delle vittime è Armen Sarkisian, il fondatore del gruppo paramilitare Arbat impegnato nei combattimenti nel Donbass e presidente della Federazione pugilato della regione di Donetsk. Nonché ricercato da Kiev.