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HomeSpettacoli Esce “Il tempo resterà”: nelle sale il docufilm dedicato a Pino Daniele

Esce "Il tempo resterà"
nelle sale il docufilm
dedicato a Pino Daniele

Immagini inedite e testimonianze

in anteprima il 19 marzo a Napoli

di Massimiliano Venturini07 Marzo 2017
07 Marzo 2017

Il 19 marzo al Teatro San Carlo di Napoli e dal 20 al 22 in tutti i cinema aderenti verrà proiettato il docufilm «Il tempo resterà», diretto dal regista Giorgio Verdelli e dedicato alla vita e alla carriera di Pino Daniele.

E’ un viaggio attraverso il percorso artistico, i concerti e la vita del grande artista partenopeo con una straordinaria serie di immagini, testimonianze e performance musicali anche inedite dagli anni ’70 fino agli ultimi concerti.  Grazie ad un approfondito lavori di ricerca, nel film è stato possibile utilizzare la voce narrante di Pino Daniele.

«Il Tempo Resterà non è la biografia di Pino Daniele, ma per certi versi gli assomiglia molto» ha spiegato il regista “Mi sono fatto guidare dalle canzoni e dalle frasi di Pino che sono diventate il filo conduttore del film documentario. Abbiamo voluto fare un percorso emozionale e siamo letteralmente saliti su un autobus (ribattezzato Vaimò, come il tour del 1981) che ci ha riportato nei luoghi della Napoli di Pino Daniele, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che lui ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile”.

Nel film troviamo immagini di repertorio e testimonianze degli storici Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Senese e Rino Zurzolo con cui Pino Daniele formò la storica band di «Vaimò». Ma ascolteremo anche personaggi come Renzo Arbore, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Jovanotti, Eric Clapton, Francesco De Gregori, Giorgia, Enzo Gragnaniello, Fiorella Mannoia, Al Di Meola, Phil Manzanera, Pat Metheny, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, Ron, Vasco Rossi, Sandro Ruotolo, Giuliano Sangiorgi, Lina Sastri e Massimo Troisi.

Emerge un ritratto inedito del musicista, che grazie alla straordinaria relazione con la terra in cui era nato aveva saputo diventare un artista apprezzato a livello internazionale. Un Masaniello, un nero a metà, un uomo in blues tra appocundria, musica e poesia.

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