TEL AVIV – La guerra in Medio Oriente si allarga nello Yemen. Si aggrava la situazione sul Mar Rosso dopo gli attacchi notturni compiuti dai caccia americani e inglesi sulle postazioni militari dei ribelli Houthi. A complicare la situazione, la risposta dell’Iran. Sequestrata una petroliera nel Golfo di Oman, come atto di rappresaglia contro gli Stati Uniti che l’anno scorso avevano confiscato lo stesso cargo carico di greggio di Teheran. “Impedire che la guerra si allarghi”: questa la richiesta rivolta alla Comunità internazionale portata avanti dal portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani. Tuttavia, il presidente statunitense Joe Biden non ha intenzione di fare passi indietro e ha spiegato che, se necessario, non esiterà a “prendere ulteriori misure a protezione del commercio internazionale”.
Houthi: “Gli attacchi non resteranno senza risposta”
“Continueremo a prendere di mira le navi israeliane”: con queste parole il portavoce degli Houthi, Muhammad Abdul Salam, rende nota ad Al Jazeera la volontà dei miliziani di rispondere agli attacchi compiuti da Usa e Gran Bretagna. Cinque combattenti sono morti e sei sono rimasti feriti a seguito dei bombardamenti che, stando alle dichiarazioni di Muhammad Abdul Salam, sono stati almeno 73. Nel frattempo la Nato dichiara che gli attacchi di Usa e Gran Bretagna sono di natura “difensiva”.
Hamas: “L’aggressione contro lo Yemen avrà conseguenze”
Pronta la risposta di Hamas all’attacco che, stando alle parole di un esponente, Sami Abu Zhouri, “avrà delle conseguenze”. “L’aggressione degli Usa e della Gran Bretagna contro settori dell’esercito yemenita, perché si è schierato con Gaza, è – ha sottolineato l’esponente – una provocazione contro la nazione palestinese”.
Le reazioni internazionali
Ferma la condanna e la preoccupazione per gli attacchi in Yemen da parte di Russia e Cina. Il Cremlino, che considera i bombardamenti “illegittimi” dal “punto di vista del diritto internazionale”, chiede urgentemente una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Grande preoccupazione” espressa anche dall’Arabia Saudita. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dichiara, invece, che le azioni di Usa e Gran Bretagna “rappresentano un uso sproporzionato della forza”.