TORINO – Il duello sull’eredità Agnelli va in scena al terzo piano del Palazzo di Giustizia di Torino. Mercoledì 28 febbraio i giudici del tribunale del Riesame hanno provato in ben tre ore di udienza a sciogliere alcuni nodi sul lascito di Marella Caracciolo, vedova de “l’Avvocato”, Giovanni Agnelli. Un tentativo senza esito, visto che i pm hanno rinviato a sabato 2 marzo la pronuncia sulla legittimità dei sequestri effettuati nell’ambito dell’inchiesta sull’infedeltà della dichiarazione dei redditi 2018/2019 della nonna di John Elkann.
La reazione dei legali di John Elkann
La linea della difesa è riassunta nelle parole di uno dei legali di John Elkann, Paolo Siniscalchi: “Le motivazioni sono così generiche da avere legittimato delle acquisizioni che nulla hanno a che vedere con l’oggetto dell’indagine. È questo che critichiamo”.
A detta degli avvocati, la quantità di materiale sequestrato dalla guardia di finanza sarebbe eccessivo rispetto alla portata del reato contestato. “I comportamenti tenuti da Elkann sono perfettamente leciti e siamo tranquilli perché ci aspettiamo un esito della vicenda favorevole. Insomma, tanto rumore per nulla”, ha aggiunto l’avvocato.
La posizione dei pm
L’inchiesta della Procura di Torino nasce dall’esposto presentato da Margherita Agnelli, madre di John, Lapo e Ginevra Elkann. La figlia di Gianni e Marella sostiene infatti di aver versato a titolo di rendita vitalizia circa 700 mila euro al mese alla madre fino alla morte di quest’ultima nel febbraio 2019. Il denaro però non comparirebbe nelle dichiarazioni dei redditi del 2018 e del 2019 di Marella.
Un’incongruità che il tribunale di Torino vede come una macchinazione, partita addirittura prima del 2017, quando Marella Agnelli – fissa a Torino – figurava già come residente in Svizzera per evadere il fisco. Da qui la necessità dei pm di ricostruire il patrimonio, andando indietro nel tempo fino al 2011, quando nominò come eredi i nipoti John, Ginevra e Lapo Elkann. O forse addirittura fino al 2003 – anno di morte di Gianni Agnelli – come richiesto dai giudici del Riesame.