La Turchia continuerà a espellere i foreign fighter dell’Isis anche se i Paesi d’origine non vogliono accettarli. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, facendo riferimento al caso del primo jihadista allontanato ieri, ma non ammesso in Grecia.
“Il terrorista americano dell’Isis rimasto bloccato nella zona cuscinetto al confine con la Grecia – ha sostenuto – non è un nostro problema, le espulsioni continueranno a prescindere”.
Erdogan, che partirà per gli Usa dove domani incontrerà alla Casa Bianca il presidente Donald Trump, ha aggiunto: “Alcuni Paesi sono entrati nel panico dopo che abbiamo cominciato il processo di rimpatrio dei terroristi stranieri. La Turchia si è occupata di questo per anni, lasciamo che ora se ne preoccupino gli altri”.
Nelle prigioni turche ci sono 1.201 foreign fighter, mentre almeno altri 287, in gran parte stranieri, sono stati catturati nel nord della Siria dall’inizio dell’offensiva turca contro le milizie curde.