HomeCronaca Ercolano, sessantenne si uccide in Comune per un permesso negato. Proteste sotto al Palazzo contro la giunta. Il Sindaco: “Sono sconvolto”

Ercolano, sessantenne si uccide in Comune per un permesso negato. Proteste sotto al Palazzo contro la giunta. Il Sindaco: “Sono sconvolto”

di Mariangela Cossu11 Giugno 2013
11 Giugno 2013

Un fioraio di 59 anni, Antonio Formicola, si è dato fuoco nell’ufficio del sindaco nel municipio di Ercolano in provincia di Napoli e poi si è gettato dalla finestra. L’uomo è stato ricoverato in condizioni disperate all’ospedale Cardarelli del capoluogo campano, dove è poi morto. Alla base del tragico gesto, ci sarebbe la mancata concessione di un parcheggio davanti al suo negozio al corso Resina, “L’antica violetta”.
Il suicida, vedovo con due figli, conosciuto da tutti come lo “stilista dei fiori”, si era recato intorno alle 10 nell’ufficio del sindaco Vincenzo Strazzullo e dopo aver fatto uscire i presenti, minacciandoli con un coltello, si è cosparso di liquido infiammabile e si è legato ad una corda. Poi si è dato fuoco con l’accendino tra l’incredulità dei presenti. A nulla sono serviti i tentativi di un vigile urbano e di una pattuglia della polizia per farlo desistere dal gesto. Il fioraio si è lanciato dal balcone dell’ufficio comunale: ha penzolato per un po’ ma la fune si è spezzata. Durante le concitate fasi del soccorso, altre due persone sono rimaste ferite, ma le loro condizioni non sono preoccupanti. Un passante è stato colpito da un estintore lanciato dall’ufficio del Comune per spegnere il rogo e un agente della polizia Municipale si è ferito mentre cercava di usare l’estintore.
Il motivo
. Formicola aveva chiesto al Comune la concessione di uno “stallo di sosta” di fronte al suo esercizio commerciale ma gli era stata negata. Numerose erano state le sollecitazioni e le proteste da parte dell’uomo che però non avevano ricevuto alcuna risposta. Secondo Maria Assunta Formicola, figlia di Antonio, il Sindaco si era rifiutato, mesi addietro, di ricevere il padre. Alla fine, ieri, stanco di “essere preso in giro” dalla burocrazia, si è tolto la vita.
Lo shock della gente e le testimonianze
. “Assassini”, comincia a gridare la folla di passanti accorsa nel luogo della tragedia dove cappeggia persino un cartellone bianco con la scritta “giunta assassina”. Amici, parenti e colleghi fanno sentire la loro collera e per un momento si teme l’assalto al Palazzo. C’è anche chi contesta il fatto che il Sindaco non si è fatto vedere dopo la disgrazia: né in Comune né a portare conforto alla famiglia. Ma Strazzullo si difende: “Mi è stato consigliato dalle forze dell’ordine: c’erano 400 persone sotto gli uffici. C’era rabbia, sconcerto. Li capisco. Ma non può essere una concessione negata, la molla di un gesto simile”. La figlia di Formicola, Maria Assunta dice commossa: “Papà correva sempre, il lavoro era la vita sua. Perciò voleva pagare e ottenere quella concessione. Ma si sentiva preso in giro, erano tre anni che si batteva. In fondo, voleva solo un po’ di spazio davanti al negozio per mettere le sue piante”.

 Mariangela Cossu

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