Emmerson Mnangagwa è ufficialmente il nuovo presidente dello Zimbabwe, al posto di Robert Mugabe che si è dimesso martedì scorso dopo essere rimasto al potere per 37 anni.
Il giuramento di Mnangagwa è avvenuto sotto una piccola tensostruttura bianca sulla pista di atletica del National Sports Stadium di Harare, gremito da un’enorme folla festante. Lo stadio è stato sorvolato da una squadriglia di aerei e, fra l’altro, sono state sparate salve di cannone. Mnangagwa portava una fascia verde e ha giurato davanti ad un dignitario con toga rossa e parrucca settecentesca.
L’ex braccio destro di Mugabe diventa così il secondo capo di stato della storia del paese africano, nonostante il tentativo dell’ex dittatore di defenestrare proprio Mnangagwa per favorire l’elezione della moglie Grace. Mnangagwa, infatti, lo scorso 6 novembre era fuggito all’estero dopo essere stato silurato dal presidente, ma successivamente Mugabe si è piegato alla volontà dei militari e del suo stesso partito dopo un’imponente manifestazioni popolare.
Il neo presidente ha promesso di dedicarsi al benessere del suo popolo, dopo che la gestione di Mugabe ha danneggiato l’economia di un Paese un tempo relativamente florido e violato ripetutamente i diritti umani.