ROMA — Umbria ed Emilia Romagna si tingono di rosso, un rosso sbiadito. I risultati delle regionali parlano chiaro: il Partito democratico regna sovrano staccandosi dal secondo partito – in entrambi i casi Fratelli d’Italia – di almeno il 10%. Un esito che non ha bloccato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che da Rio ha dedicato un tweet di augurio ai governatori neoeletti. La coalizione di sinistra mostra tutta la debolezza del Movimento 5 stelle che per un soffio non raggiunge il 5% in Umbria (in Emilia Romagna si ferma al 3.55%). Risultato dolceamaro anche per l’Alleanza verdi e sinistra, stazionato anch’esso nei pressi del 5% in entrambe le regioni.
Stefania Proietti, già sindaco di Assisi, ha convinto l’elettorato a scardinare la poltrona di Donatella Tesei, governatrice della regione Umbria dal 2019. Nonostante alcune posizioni ambigue su tematiche care alla sinistra come l’aborto e l’eutanasia, la neoeletta è riuscita a convincere la popolazione umbra. A concorrere alla sconfitta della destra i tagli della sanità e l’alleanza con Stefano Bandecchi, il discusso sindaco di Terni. Proietti sostiene che la vittoria sia legata alla battaglia sostenuta “contro l’arroganza”.
L’Emilia Romagna si conferma “roccaforte rossa”: in quasi un milione hanno votato Michele De Pascale. Il partito del sindaco di Ravenna ha ottenuto il 42,95%, “numeri da vecchio Pci”, come scrive Concetto Vecchio su La Repubblica. I cittadini vittime dell’alluvione hanno deciso di affidarsi nuovamente al partito maggiore di sinistra. A Faenza e Forlì, due delle città colpite dagli eventi disastrosi del maggio 2023, De Pascale è riuscito a ottenere quasi il 60%.
Da non trascurare l’astensionismo, fenomeno dilagante in tutta Italia. Le percentuali sono allarmanti: metà degli elettori (47,6% in Umbria e 55,5% in Emilia Romagna) ha scelto di non andare alle urne perché non rappresenta da nessun partito o leader politico. Elly Schlein, vittoriosa, si congratula con i vincitori.