BRUXELLES – Una parte dei soldi trovati dalla gendarmeria a casa di Antonio Panzeri e di Eva Kaili sono stati emessi in Belgio secondo il quotidiano locale l’Echo. Un aspetto che potrebbe risultare cruciale per nuovi sviluppi nelle indagini della Procura.
Una volta conosciuto il luogo di emissione sarà facile individuare la banca in cui sono state prelevate le mazzette e arrivare quindi all’identità della persona che ha effettuato il prelievo e al conto corrente. Oggi è prevista l’udienza preliminare per loro e gli altri due imputati, Giorgi e Figà-Talamanca.
Panzeri sembra rappresentare il fulcro della vicenda Qatargate. A questo proposito in un’intervista rilasciata alla Stampa il sindacalista Luca Visentin ha raccontato il suo rapporto con Panzeri: “Non posso dire mi sia stata fatta un’offerta corruttoria, non mi è mai successo” e ha ribadito che durante i loro ultimi incontri per l’organizzazione dell’inchiesta Fight Impunity: “Le iniziative sono state di carattere culturale e generale, il tema Qatar non è mai stato posto”.
Le conseguenze del Qatargate hanno colpito in pieno i socialisti europei, con il francese Raphael Glucksmann (presidente della commissione per le ingerenze nei processi democratici dell’Euro camera) che guida la linea dell’intransigenza chiedendo una commissione d’inchiesta sullo scandalo e la sospensione immediata di chi è coinvolto per “ripulire la famiglia socialista”. Tra gli europarlamentari autosospesi vi sono anche Andrea Cozzolino del Pd, Piero Bartolo e l’italo-belga Maria Arena, che lascia la presidenza della commissione per i Diritti Umani.
“Sono rimasto colpito dalla reazione della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola negli ultimi giorni, ha il mio pieno sostegno per andare fino in fondo”, ha commentato il premier olandese Mark Rutte dal summit Ue-Asean, mentre la Commissione trasporti del Parlamento europeo ha dato uno stop all’intesa aviazione tra Ue e Qatar.
Nella foto, l’ex eurodeputato Antonio Panzeri