Continua l’emergenza inquinamento nel nord Italia. A Milano la situazione dello smog è “nel lungo termine intollerabile, per questo servono misure strutturali”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, tornando a parlare della condizione dell’aria nella sua città. I livelli di pm10 hanno superato i limiti consentiti e per questo da martedì è attivo il blocco del traffico per i veicoli più inquinanti e l’obbligo di abbassare di un grado i termostati delle caldaie.
Tuttavia la situazione peggiore è a Torino, dove la concentrazione di polveri sottili è schizzata a 114 microgrammi al metro cubo, oltre il doppio della soglia massima fissata a quota 50. Il Comune ha consigliato ai torinesi di limitare l’attività fisica all’aperto e non aprire porte e finestre. Da ieri in città, nella fascia oraria dalle 8 alle 19, non possono circolare i veicoli diesel fino a Euro 4, ed è scontato che il divieto sabato verrà esteso anche agli Euro 5 dopo dieci giorni consecutivi di sforamenti così significativi. “Le misure restrittive adottate – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Alberto Unia – rispondono in primo luogo alla necessità di tutelare la salute di tutti”.
Anche in Emilia-Romagna scattano misure di emergenza: “Stiamo dando applicazione per la prima volta ad azioni emergenziali comuni in tutto il territorio padano. Le stesse entrate in vigore anche in Piemonte, Lombardia e Veneto, che con noi hanno firmato l’accordo che mette in campo la prima alleanza fra regioni contro lo smog”, ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo.