Battaglia fra il premier Matteo Renzi e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Ancora una volta, la questione è migranti sì migranti no: accoglierli o non accoglierli nei comuni, dopo il loro sbarco in Italia? Questo è il dilemma. Il premier promette sostegno e incentivi per le regioni che ospiteranno i migranti arrivati sulle coste italiane con i barconi, e Maroni non ci sta.
“Vi chiedo di sospendere le assegnazioni nei comuni lombardi in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza più eque e condivise”, ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia in una lettera inviata ai prefetti della regione. Immediata la replica di Matteo Renzi, che ha sottolineato la necessità di risolvere i problemi con la cooperazione e non con toni accesi. “Recuperare il buon senso e il principio della buona amministrazione”, ha precisato il premier. Il prefetto di Milano Toti dichiara che la città aspetterà e seguirà le direttive e gli invii che il governo effettuerà e risponderà secondo i criteri generali. Niente appoggio a Maroni, dunque. A favore invece Zaia: il governatore del Veneto capisce e approva il disappunto del lombardo Maroni, sottolineando che i comuni veneti ospitano già 514 mila immigrati, quasi l’11% della popolazione veneta diventando una delle prime tre Regioni in Italia ad avere più immigrati.
È di ieri infine la storia di Lola, la prima gatta migrante che ha rischiato di essere gettata in mare una volta approdata a Lampedusa, in braccio alla sua piccola padroncina sudanese Sama. La bambina, arrivata in Italia con l’ultimo sbarco di migranti di due giorni fa, stava per perdere la sua gattina perché i volontari avevano paura che l’animale potesse essere un potenziale portatore di malattie. Lola alla fine si è salvata e dopo i controlli, potrà tornare fra le braccia di Sama. Intanto il Viminale ha disposto la requisizione di tutti gli edifici pubblici non più in uso, per ospitare gli stranieri. I dati aggiornati al febbraio 2015 dicono che in Italia sono presenti 67.000 migranti, suddivisi principalmente in Sicilia e nel Lazio.