Non è ancora stato raggiunto un accordo fra Rida e Lazio Ambiente in merito all’impianto di trattamento meccanico biologico di Aprilia dopo l’incendio che la scorsa settimana ha distrutto il Tmb Salario. Intanto i cassoni pieni, i rifiuti sui marciapiedi e le montagne di sacchetti ostacolano il passaggio di pedoni e veicoli, aggravando le già critiche condizioni della città.
Con il rogo dell’inceneritore, infatti, le ordinarie criticità hanno lasciato il posto all’emergenza. Le 700 tonnellate di spazzatura che potevano essere lavorate nell’impianto saranno ridistribuite nel resto del Lazio: lo smaltimento dei rifiuti toccherà al Tmb di Colfelice, in provincia di Frosinone, all’impianto di Casale Bussi, vicino Viterbo, ed infine al tritovagliatore di Ostia che l’Ama attiverà per smaltire 100 tonnellate di immondizia al giorno. Su Aprilia non è stato firmato alcun contratto, mentre è previsto un nuovo incontro con la mediazione della Regione.
Intanto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha affermato: “Non c’è un’emergenza rifiuti a Roma, ma uno stato di sofferenza che già da domani mattina dovrebbe trovare soluzione”. Virginia Raggi, invece, che ha già chiesto aiuto all’Abruzzo, sta valutando anche l’ipotesi Toscana, apprezzando un’apertura del governatore Rossi. “Noi l’aiuto a Roma l’abbiamo dato coordinando gli operatori presenti, ma il Campidoglio ora faccia la sua parte con scelte non più rinviabili sugli impianti” è la posizione dell’assessore regionale ai rifiuti Massimiliano Valeriani.
Altra ipotesi per tamponare l’emergenza potrebbe essere quello di portare i rifiuti a Torino: Ama formalizzerà la richiesta alla Regione Lazio perché contatti la Regione Piemonte, visto che la sindaca di Torino, Chiara Appendino aveva manifestato la propria disponibilità nel collaborare alla risoluzione dell’emergenza rifiuti nella Capitale.