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HomeEconomia Emergenza coronavirus, la Ue lancia Sure: prestiti per 100 mld a sostegno dei lavoratori

L'UE lancia il piano Sure
Prestiti fino a 100 mld per
i disoccupati e le imprese

Gli Stati forniranno garanzie per 25 mld

Von der Leyen: "Difendiamo i lavoratori"

di Giulio Seminara03 Aprile 2020
03 Aprile 2020

epa08028345 European Commission President-elect Ursula von der Leyen addresses the European Parliament ahead of a vote of Members of the European Parliament on her college of commissioners, in Strasbourg, France, 27 November 2019. EPA/PATRICK SEEGER

Mentre infuria la discussione sul Coronabond, con il botta e risposta a mezzo stampa tra il premier Giuseppe Conte e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, l’Unione mette in campo il primo strumento contro la crisi economica provocata dal Coronavirus. Parliamo di Sure, acronimo di Support to mitigate unemployment risks in emergency, un fondo comunitario contro la disoccupazione, che grazie anche a 25 miliardi di euro in garanzie volontarie degli Stati membri, coprirà le “casse integrazioni” nazionali o piani analoghi di protezione dei posti di lavoro.

Così ieri la von der Leyen ha presentato il piano anti-crisi dell’Unione: “Servono solo le risposte più forti: dobbiamo usare ogni mezzo a nostra disposizione. Ogni euro disponibile nel bilancio dell’Ue verrà reindirizzato per affrontare la crisi, ogni norma sarà facilitata per consentire ai finanziamenti di fluire rapidamente ed efficacemente”. La presidente della Commissione ha annunciato un investimento complessivo di 100 miliardi, “per mantenere le persone nei loro posti di lavoro e sostenere le imprese. Questa è solidarietà europea”. Ma nessuna pioggia di finanziamenti a fondo perduto per una ricostruzione europea, d’altronde per la von der Leyen “il bilancio europeo deve essere il nostro piano Marshall”.

Quindi il piano Sure contribuirà a coprire le casse integrazioni nazionali: si tratta però di un prestito (come il Mes) e, come tale, peserà sul debito di ogni Paese che lo riceve. Sarà l’Unione a emettere dei bond, per il valore totale del piano: queste emissioni di titoli avranno bisogno di garanzie da parte degli Stati membri per circa 25 miliardi. I prestiti forniti dal piano Sure potranno essere rinnovati, ma difficilmente in quantità maggiori, perché servirebbero ulteriori garanzie.

Sulla proposta si è espresso il commissario Ue all’economica Paolo Gentiloni: “Si tratta della prima risposta comune dei Paesi europei, gli Sure bond sono il primo esempio di come si mettono insieme le forze economiche di Stati diversi per affrontare un’emergenza”. Favorevole al piano Sure anche la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo, che stamattina l’ha definito “un aiuto” e un “primo passo” dell’Europa per sostenere il reddito dei lavoratori. Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis rivendica l’iniziativa: “Abbiamo mobilitato il 3% del Pil di denaro fresco e il 16% in garanzie contro la crisi economica”.

Adesso il piano Sure deve essere approvato dal Consiglio europeo, ma la strada appare in discesa e il primo piano comune contro la crisi Coronavirus in arrivo.

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