“È andato bene”, commenta così il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda l’incontro con la commissaria alla concorrenza Vestager a Bruxelles. I cinquecento licenziamenti alla Embraco di Riva di Chieri, in Piemonte, che agitano lo scenario politico ed economico di queste giornate pre-elettorali sono in queste ore in mano al ministro impegnato bloccare il progetto dell’azienda di spostare le linee produttive in Slovacchia .
Carlo Calenda, parlando con i giornalisti a Bruxelles, ha anche mandato un messaggio ai lavoratori che stanno protestando all’esterno dello stabilimento Embraco, dove un operaio si è incantenato: “Non molliamo, stiamo lavorando a tutti i livelli, lavoriamo qua, lavoriamo con Invitalia che è partita a fare una mappatura di progetti alternativi per l’industrializzazione, non si molla come è successo in casi di altre crisi prima di questa”
Il faccia a faccia con il ministro Vestager è stato giudicato dunque positivo e domani “la commissaria farà una conferenza stampa”, ha “molto ben chiaro il problema”, ha detto Calenda. “Mi ha assicurato che la Commissione è molto intransigente nel verificare i casi segnalati in cui c’è un problema o di uso sbagliato o non consentito degli aiuti o, peggio, di aiuto di Stato per attrarre da Paesi che sono parte dell’Ue”.
La soluzione proposta dall’Italia, cioè “un fondo che in caso di delocalizzazioni verso i Paesi dell’est gestisca la transizione industriale con un’intensità superiore a quella della normale normativa degli aiuti di Stato”, per il ministro è “una proposta razionale”. Perché “non abbiamo proposto ritorsioni, abbiamo trovato una soluzione che secondo me può funzionare, e che consente, stando dentro ai Trattati, di occuparsi di un tema che è quello delle reindustrializzazioni che sarà centrale delle nostre economie nei prossimi anni”.
E se il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani bolla come “inaccettabile” la vicenda Embraco, a destra arrivano le prime critiche alle mosse di Calenda. In una nota il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri attacca: “Il ministro scopre oggi quello che denunciamo da tempo. Le regole europee o si rispettano per tutti, oppure non valgono per nessuno”. Segue Brunetta che nell’esprimere solidarietà ai lavoratori affonda: “Il Ministro Calenda, che ora si straccia pubblicamente le vesti, ancora una volta è arrivato in ritardo rispetto ad una situazione che andava affrontata ben prima”. E aggiunge: “La sua idea di lanciare un ‘fondo anti-delocalizzazione’ a livello europeo – spiega – fa acqua da tutte le parti”.