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HomeEsteri Eliseo, Macron resiste: “Non mi dimetto”. I socialisti aprono al dialogo

Eliseo, spiraglio nella crisi
I socialisti pronti al dialogo
Macron: "Non mi dimetto"

Oggi i colloqui con il presidente

La France Insoumise contro il Ps

di Irene Di Castelnuovo06 Dicembre 2024
06 Dicembre 2024

L'attuale presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron | Foto Ansa

Lumsanews

PARIGI – Le frange più estreme della politica francese voltano le spalle a Emmanuel Macron. Dopo sfiducia data in parlamento al primo ministro Michel Barnier, il capo dello stato ha deciso di comparire in televisione per mandare un messaggio alla nazione.

“Onorerò il mandato al quale mi hanno eletto fino all’ultimo giorno”. Il presidente della Repubblica francese non ha alcuna intenzione di rinunciare in anticipo al suo mandato. Continua, riferendosi al dimissionario: “È stato sfiduciato perché l’estrema destra e l’estrema sinistra si sono unite in un fronte anti repubblicano”. 

Il potente j’accuse è diretto al Rassemblement National di Marine Le Pen e al Nouveau Front Populaire. Il partito di estrema destra e la nuova alleanza partitica nata a giugno hanno osteggiato la nomina fino a far cadere il governo del repubblicano, in carica da appena tre mesi. Il nome del nuovo premier però non è stato annunciato. Bisognerà aspettare ancora qualche giorno.

Gli unici a mostrarsi aperti al dialogo sono i socialisti. La volontà del presidente di creare un governo di “interesse generale” è stata accolta da Olivier Faure, segretario del partito. I due si incontreranno a mezzogiorno all’Eliseo. Nell’incontro si parlerà anche della riforma delle pensioni. La proposta è ritenuta inaccettabile dal Nfp e dal Rn. Ma anche dai cittadini, scesi numerosissimi in piazza a manifestare.

La sinistra de La France Insoumise ha mostrato tutto il suo sdegno. Il coordinatore del partito di Mélenchon, Manuel Bompard, ha scritto su X: “Per entrare in una coalizione con i macroniani il Partito socialista è ormai disposto a rinunciare all’abrogazione della pensione a 64 anni. Il giuramento dell’8 giugno 2023 di ‘fare tutto’ per questa abrogazione è stato già sepolto?”.

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