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I Repubblicani convinti
della vittoria di Hillary

Elezioni USA: Trump isolato
I Repubblicani convinti
della vittoria di Hillary

di Simone Alliva27 Ottobre 2016
27 Ottobre 2016

File-This Oct. 7, 2016, file photo shows Republican presidential candidate Donald Trump pausing during a meeting with members of the National Border Patrol Council at Trump Tower in New York. A defiant Trump insisted Saturday, Oct. 8, 2016, he would "never" abandon his White House bid, rejecting a growing backlash from Republican leaders nationwide who disavowed the GOP's presidential nominee after he was caught on tape bragging about predatory advances on women. (AP Photo/ Evan Vucci, File)

Molti repubblicani pensano che sarà la democratica Hillary Clinton, piuttosto che Donald Trump, il prossimo presidente degli Stati Uniti. La fiducia del partito repubblicano si sfalda dopo le recenti denunce per molestie sessuali e la recente messa in discussione del candidato sull’onestà dell’intero sistema prima ancora di andare alle urne. Stamattina Reuters/Ipsos hanno rilasciato dei sondaggi condotti tra il 20 e il 24 ottobre che rivelano come il 41% degli elettori repubblicani sia convinto che sarà la Clinton a vincere l’otto Novembre. Un declino personale e di consensi vertiginoso. Solo il mese scorso il 58 % dei Republicani si diceva convinto che il candidato del loro partito avrebbe vinto e solo il  23% ipotizzava la vittoria dell’avversaria Clinton. Impennata di popolarità, invece, per Hillary: ben l’83% dei democratici si dice convinto che sarà lei a vincere senza troppe difficoltà, solo l’8% presume Trump alla Casa Bianca. Sopravvissuto a se stesso per mesi, nonostante abbia attaccato i genitori di un soldato caduto in Iraq e  proposto un divieto temporaneo d’ingresso negli Stati Uniti per musulmani e ispanici. La popolarità del tycoon ossigenato registra un regresso questo mese, incisiva è stata la diffusione di un video del 2005 in cui il candidato Repubblicano fa commenti molto volgari e sessisti sulle donne. Nel giro di due settimane sono state almeno dieci le donne che hanno accusato Trump di molestie sessuali. Ma non è solo un problema di machismo. Non è piaciuta ai repubblicani la dichiarazione di fuoco rilasciata il 19 ottobre, durante l’ultimo dibattito con la Clinton: «Non sono sicuro che accetterò il risultato delle elezioni, se perderò». La messa in dubbio del principio stesso della democrazia americana, che si regge sul passaggio pacifico del potere sulla base della volontà degli elettori che la porta anche allo spettro delle proteste violente. Una ferita profonda nella storia della democrazia americana.

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